"Temperamento delicato e pieno di umore" (Bellosi), il pisano Battista di Gerio è uno dei protagonisti della stagione pittorica lucchese sotto la signoria di Paolo Guinigi (1400-1430), periodo di cosmopolita fioritura delle arti, in una città mercantile aperta alla novità provenienti non solo dal resto della Toscana, bensì pure dall'Italia settentrionale e dalle più avanzate regioni d'Oltralpe. Fulcro della piccola mostra è la parziale ricomposizione del trittico che Battista dipinse per la chiesa cittadina di San Quirico all'Olivo, oggi smembrato tra la John G. Johnson Collection del Philadelphia Museum of Art (centrale della Madonna col Bambino), il Musée du Petit Palais di Avignone (laterale con San Luca, San Rossore [?] e il donatore Luca di Jacopo) e il Museo Nazionale di Villa Guinigi di Lucca (laterale con San Quirico, Santa Giulitta e San Sisto). Il merito dell'identificazione della sede di provenienza va a Maria Teresa Filieri, che nel proprio saggio all'interno del catalogo ripercorre le vicende attributive del trittico e la storia della piccola chiesa sino alla soppressione del 1804. A un saggio di Andrea De Marchi spetta invece di tirare le fila, a quattordici anni dalla grande mostra Sumptuosa tabula picta. Pittori a Lucca tra Gotico e Rinascimento (1998), della situazione artistica lucchese a partire dal nono decennio del Trecento, allorché vi operavano con altissimi risultati sia Spinello Aretino che Angelo Puccinelli (e per quest'ultimo lo studioso avanza alcune nuove e interessanti attribuzioni), fino al "ruolo carismatico" esercitato in città da Jacopo della Quercia, all'arrivo di Gherardo Starnina e all'attività del masaccesco Borghese di Pietro Borghese. Massima parte del catalogo è ad ogni modo dedicata all'illustrazione dei restauri cui sono stati sottoposti i due pannelli laterali del trittico già in San Quirico, dispiegando una gran dovizia di dettagli tecnici. Particolare rilievo viene conferito alla storia dei restauri e delle vere e proprie ridipinture cui le tavole sono state sottoposte dalla fine dell'Ottocento in avanti, secondo quanto è documentato dalle fotografie storiche dei pezzi: vengono in tal modo proposte all'attenzione del lettore anche delle utili tavole sinottiche dove il medesimo dettaglio è messo a confronto dalle alterazioni ottocentesche fino allo stato attuale. Gabriele Donati
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