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Anno edizione: 1996
Anno edizione: 2023
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«Una “notizia” della Sicilia attraverso particolari letture ed esperienze»: così Sciascia definiva, dandola alle stampe nel 1961, questa raccolta di scritti, aperta dal grande saggio pirandelliano che dà il titolo al volume – e che rimane forse la guida migliore per avvicinarsi a un’opera tanto popolare quanto equivocata. Civettando con la semantica, Sciascia usava il termine «notizia» nel senso che ad esso potevano dare, nelle opere in cui partecipavano le proprie intuizioni e scoperte, un erudito o un viaggiatore del Settecento. Così, l’acutissima analisi della figura di Pirandello si trasforma subito in «viaggio» lungo il difficile tragitto, colto nei suoi momenti cruciali, che porta una cultura arcaica a incontrare la modernità; così, capisaldi della «sicilitudine» quali Verga e Tomasi di Lampedusa incrociano, a riprova del gusto dell’autore per l’esplorazione del passato, personaggi rimossi e abbandonati all’oblio nelle biblioteche, come Emanuele Navarro della Miraglia, letterato e novelliere noto a Dumas e forse amato da George Sand, o come il poeta pornografo catanese Domenico Tempio, arditamente accostato allo Henry Miller del Tropico del Cancro. A scorrere, con questi, gli altri temi presenti nella silloge – la mafia, ancora, interna e da esportazione, e una riflessione amarissima sui fatti di Bronte –, si ha spesso l’impressione di assistere al comporsi del mosaico di un pensiero variegato e a tratti febbrile, sempre coerente, sempre puntuale nel riferimento alla realtà.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Leggere scrittori che parlano di altri scrittori (o di altri libri) è un piacere immenso. Sciascia conosce bene la materia che ha formato Pirandello e la sua scrittura e ce la racconta con capacità e meraviglia, dipingendo un ritratto approfondito e interessante della Sicilia e di come questa regione splendida abbia partorito la scrittura di Pirandello. Un saggio molto vario e interessante che riguarda anche la Sicilia e la scrittura in generale.
Eco è un maestro della saggistica: il suo stile chiaro e ironico sono impareggiabili. Riesce a rendere qualsiasi argomento comprensibile a tutti, senza banalizzarlo. Questa è una trattazione essenziale e, a mio parere, fondamentale sui fascismi e in particolare su quello italiano. Eco si predispone a spiegare il concetto di “fascismo” e perché sia stato applicato a vari fenomeni nel corso del ‘900. Questo libro dovrebbe essere una lettura obbligatoria nelle scuole.
un breve ma intenso itinerario, che tocca con straordinaria sagacia e semplicità espositiva i più grandi scrittori e letterati che la terra di sicilia abbia avuto. L' intero testo è comunque dedicato al genio di Pirandello, un' opera da consultare e tenere sempre con se.
Recensioni
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«Una "notizia" della Sicilia attraverso particolari letture ed esperienze»: così Sciascia definiva, dandola alle stampe nel 1961, questa raccolta di scritti, aperta dal grande saggio pirandelliano che dà il titolo al volume e che rimane forse la guida migliore per avvicinarsi a un'opera tanto popolare quanto equivocata. Civettando con la semantica, Sciascia usava il termine «notizia» nel senso che ad esso potevano dare, nelle opere in cui partecipavano le proprie intuizioni e scoperte, un erudito o un viaggiatore del Settecento. Così, l'acutissima analisi della figura di Pirandello si trasforma subito in «viaggio» lungo il difficile tragitto, colto nei suoi momenti cruciali, che porta una cultura arcaica a incontrare la modernità; così, capisaldi della «sicilitudine» quali Verga e Tomasi di Lampedusa incrociano, a riprova del gusto dell'autore per l'esplorazione del passato, personaggi rimossi e abbandonati all'oblio nelle biblioteche, come Emanuele Navarro della Miraglia, letterato e novelliere noto a Dumas e forse amato da George Sand, o come il poeta pornografo catanese Domenico Tempio, arditamente accostato allo Henry Miller del Tropico del Cancro. A scorrere, con questi, gli altri temi presenti nella silloge la mafia, ancora, interna e da esportazione, e una riflessione amarissima sui fatti di Bronte , si ha spesso l'impressione di assistere al comporsi del mosaico di un pensiero variegato e a tratti febbrile, sempre coerente, sempre puntuale nel riferimento alla realtà.
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