L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2020
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro ben scritto e interessante, da leggere.
Agamben ci regala una gemma di raro valore in questo saggio illuminante di raro acume e rigore .
Giorgio Agamben continua la sua acuta disamina delle Scritture e della tradizione cristiana (iniziata nel 2000 con il commento a S.Paolo) in questo prezioso piccolo libro dedicato al più famoso dei processi, quello che portò alla condanna di Gesù: "uno dei momenti chiave della storia dell'umanità, in cui l'eternità ha incrociato in un punto decisivo la storia". Lo fa mettendo a confronto i Vangeli canonici (e soprattutto quello giovanneo) con quelli apocrifi, ma anche indagando le fonti extrabibliche e della Patristica. Ne deriva una ricostruzione accurata di tutte le fasi del processo dal punto di vista delle formalità procedurali previste dal diritto romano; ma anche un'analisi filologica approfondita di alcuni termini fondamentali nella narrazione: per esempio, quali diversi significati assumesse nella narrazione evangelica il vocabolo "paradosis-consegna", o quale ruolo rivestisse il "bema", il seggio del giudice. La figura di Pilato, "personaggio storico e persona teologica", viene ricostruita nelle sue incoerenze e nelle sue durezze, nelle leggende che lo condannarono o che tentarono di farne "un segreto campione del cristianesimo contro gli Ebrei e i pagani", nelle sue celebri e lapidarie frasi, a partire da quella che Nietzsche definì "la battuta più sottile di tutti in tempi": "Che cos'è la verità?". Raccontato da santi, filosofi e letterati (sarebbe da citare anche Anatole France, che ne "Il procuratore di Giudea" lo immagina anziano e dimentico di un tale Nazareno), Pilato fu inserito nel Credo del Concilio di Costantinopoli solo nel 381, evidentemente per fissare "cronologicamente il carattere storico della passione". Ma come conciliare storia ed eternità, potere temporale e spirituale, giustizia e salvezza? Testimoni di realtà irriducibili, Pilato e Gesù si fronteggiano in un processo-farsa, e nelle loro due verità che inchiodano entrambi a una croce diversa.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore