L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 13,60 €
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“Pietre ripetizioni sbarre” raccoglie un centinaio di composizioni scritte tra il 1968 e il ’69, anni in cui Ritsos viveva confinato dal regime dei colonnelli nei campi di concentramento di Ghiaros e Leros, e poi agli arresti domiciliari sull'isola di Samo. È un volume diviso in tre parti corrispondenti alle tre scansioni del titolo. “Pietre”, nel suo rimandare alla dura scabrosità delle rocce di Leros, metafora della realtà aspramente ostile di un ambiente degradato, restituisce un’atmosfera da incubo, piombata in un silenzio lacerato da urla di ribellione, e abitata da figure minacciose. Questa sezione è quella in cui più concretamente si avverte l’incombere del potere tirannico da un lato e l’impotenza dell’individuo esiliato dal mondo circostante. “Ripetizioni” consiste in un sofferto ritorno al mito e alla tradizione dell’antica cultura greca, in una rilettura del passato fattosi strumento di interpretazione e comprensione della contemporaneità: Achille Ercole Penelope Apollo parlano attraverso Ritsos parole ribattezzate dalla sofferenza patita nel presente. Infine la sezione conclusiva, “Sbarre”, raccoglie le poesie più attuali, più pregne della realtà da cui nascono; poesie di prigione, che narrano perquisizioni, isolamento, celle, torture, morti, evasioni senza ricorrere a simbologie o a metafore: “Caduto lì, bocconi; il mento nella terra; il collo / serrato tra i ginocchi dell’altro; – quasi cianotico; le vene gonfie sulle tempie. Immobile. / Un movimento; – l’estremo spasmo? Chiudi gli occhi. No, no”. Rimane comunque, inalterata e immutabile, la speranza di un futuro luminoso, in cui torni a trionfare “Immensa, estatica orfanezza – libertà”, nel recupero di una tranquillità quotidiana fatta di piccoli gesti familiari, e di una rifioritura augurale dell’habitat intorno.
Circa un centinaio di poesie unite tutte dalla caratteristica di essere state scritte tra il 1968 e il '69, quando Ritsos era stato relegato dai colonnelli in domicilio coatto a Samo. Sono poesie uscite clandestinamente dalla Grecia, la cui diffusione in patria è stata ostacolata per anni, evidentemente perché considerate pericolose: e la loro pericolosità non è tanto in un messaggio politico esplicito (infatti il dato oggettivo, reale,appare mediato da quello poetico), quanto nell'ossessività di certe visioni e fantasmi che traducono in immagini il peso della dittatura, e quanto nella potenzialità liberatoria (rivoluzionaria) di certe memorie e fantasie. "Pietre" è la prima sezione: potrebbe significare squallore, degradazione, aridità. Sono poesie che rendono un'atmosfera da incubo, animata da figure oscure e spaventose, piombata da un silenzio solo a volte interrotto da frasi assurde, incomprensibili: questa parte è quella in cui più concretamente si avverte l'incombere del potere tirannico da un lato e l'impotenza dell'individuo tenuto in isolamento dall'altro. "Ripetizioni" consiste in un sofferto ritorno al mito e alla tradizione dell'antica cultura greca, in una rilettura del passato fattosi strumento per interpretare e comprendere il presente: Achille Ercole Penelope Apollo parlano tutti attraverso Ritsos parole nuove. Infine "Sbarre" è la sezione che chiude il libro, e che raccoglie le poesie più pregne della realtà da cui nascono: quindi poesie di prigione, che narrano perquisizioni, isolamento, celle, morti, evasioni ma senza ricorrere a simboli o a metafore, oppure ricorrendovi in maniera talmente scoperta che a chi legge non è difficile intuire il significato nascosto."Il crocevia": "Molte volte devia, ingannato di nuovo/ da lunghe colonne al sole e dalle loro ombre lunghe il doppio,/ da vele triangolari sul mare, ingrandite/ nell'infinita trasparenza. E, d'improvviso, il botto/di una briciola che cade sul pavimento o lo spago/appeso alle sbarre..."
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore