L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
A partire dagli esordi letterari di Pasolini il saggio segue l’evolversi di una meditazione poetica che muta con le esperienze ma che in fondo si avvolge intorno a pochi ma resistenti approdi ideali di natura umanistica non abbastanza valorizzati dalla critica. Emerge, così, il sintomo costante (come direbbe Gianfranco Contini) di un’insistente e fertilissima conversazione con la «poesia della tradizione». Il saggio svela così il cuore umanistico della poesia pasoliniana che sotto pelle dialoga continuamente con i grandi della cultura occidentale: Virgilio, Petrarca, Machiavelli, Spinoza, tanto Leopardi, Pascoli, ma anche Sant’Agostino, San Paolo, il Vecchio e il Nuovo Testamento. E soprattutto Dante. Da questa tradizione Pasolini mutua il valore sacro dell’individuo, la durata creaturale di ogni singola esistenza, di ogni creatura irripetibile e intoccabile nella sua unicità. Anche il verso «Pietà per la creatura!» (La religione del mio tempo), è una citazione rigenerata ma ancora riconoscibile della supplica di Petrarca, poeta nient'affatto distante dalla sensibilità pasoliniana. In questa “durata creaturale” di origine umanistica, il saggio individua la portata eversiva e il radicale “antiautoritarismo” di Pasolini, la sua critica alla società dei consumi che spersonalizza, massifica, reifica e omologa «i tanti modi di essere uomini». In questo scenario si muove anche l’attesa di sacro di Pasolini. Non una banale nostalgia o ansia di sacro, ma appunto "attesa": una disposizione d’animo che non cerca, che non si mette in movimento, ma che sospetta una dimensione "altra", che sebbene contenuta nella materia storica percepita (Spinoza), allude a una luce ideale diversa. All’interrogazione dei testi poetici si affiancano incursioni nel cinema, nella prosa e nella produzione saggistica.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore