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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
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Ottanta lemmi (limitati a 3000 battute ciascuno, in rigoroso ordine alfabetico, accompagnati da un’essenziale bibliografia; scritti da storici, psicologi, mediatori culturali, sociologi, insegnanti), offrono a noi lettori un “Piccolo lessico del grande esodo”. Dove per esodo si intende la migrazione epocale, biblica, che da decenni sta interessando tutto il mondo occidentale – benestante, colto, democratico, cristiano o laico. Migrazione economica e migrazione politica, di migliaia di disperati (affamati o perseguitati), che singolarmente o con le loro famiglie affrontano incredibili difficoltà naturali e culturali con il miraggio di salvarsi, o perlomeno di migliorare la propria esistenza. I due curatori hanno voluto proporre con questo volume un agile strumento di consultazione a chiunque fosse interessato al fenomeno migratorio, ovviamente senza pretendere di esaurire gli argomenti presentati, ma suggerendo ipotesi e riflessioni che potessero invogliare ad approfondimenti ulteriori. Quindi troviamo lemmi filosofici, politici, economici, umanitari, amministrativi, poetici. Nell’introduzione, Dubosc e Nijmi affermano: «Fuori da ogni compiacimento ed esotismo, e ben prima di kalashnikov e attentati, il mondo che arriva a casa nostra ci scombina, ci turba, rimescola le carte. Rimette in gioco l’antico fantasma dell’incertezza». Incertezza o più propriamente “paura” di fronte all’altro che non conosciamo, che minaccia la nostra tranquillità ponendosi come diverso, chiedendoci qualcosa e forse togliendoci qualcosa che ci appartiene, minando le nostre certezze: il lavoro, la lingua, la cultura, le abitudini, la religione, addirittura la libertà. Quello a cui dobbiamo abituarci è che “il grande esodo” è una realtà strutturale, inevitabile, immodificabile del presente e del futuro dell’umanità, che nessun muro potrà mai fermare: va accettato, quindi, come una sfida socio-politica in grado di costituire un arricchimento generale.
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