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Sarebbe ottima cosa introdurre la filosofia nei programmi delle scuole medie inferiori. Questa affermazione puo' lasciare perplessi, poichè per alcuni parlare di filosofia equivale ad affrontare argomenti irreali utilizzando una terminologia ermetica,un lessico per pochi eletti. Così la filosofia viene percepita come una pratica impegnativa, quale la partecipazione ad un corso d'ardimento dei corpi speciali o il pilotaggio di un Jet di linea senza alcuna istruzione.Niente di piu' falso :la filosofia non è complicazione,è specchio dell'essenziale ove guardarsi per dare senso all'esistenza.Certamente affrontarla di punto in bianco partendo da "Critica della ragion pura"di Kant può creare qualche difficoltà in approccio.Anche sfogliare lo Zarathustra completamente digiuni di filosofia solo per inserirsi di diritto tra i lettori di Nietzsche risulterebbe un' inutile vanteria.Nietzsche ribadi' come i suoi lettori fossero "tutti intelligenze scelte", pero' passare il tempo sulle sue opere senza alcun presupposto cognitivo creerebbe piu' danno che beneficio. Ben vengano quindi tutti i testi propedeutici od introduttivi alla filosofia o al pensiero specifico di un Autore. Questo ruolo ambivalente viene svolto efficacemente da "Piccola storia della filosofia", percorso di autori ed opere(da Talete in poi).Un saggio senza grosse ambizioni se non quella - conseguita - di trasmetterci i tratti essenziali di scuole e protagonisti della filosofia. Eccellente l'idea dell'autore di condire la tendenza didattica con anedotti e situazioni atte ad "umanizzare" protagonisti e materia.Così leggiamo che Macchiavelli rimase senza lavoro,Schopenhauer organizzo' lezioni in contemporanea a Hegel per dispetto (ma rimase con l'aula deserta!)o, ancora,che Wittgenstein cerco'di colpire con un attizzatoio Popper per risolvere una diatriba.Disoccupati,dispettosi, irascibili:conferma come costoro fossero persone con problemi o difetti comuni, seppur uomini fecondi di riflessioni geniali.
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