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Questo libro, frutto di una ricerca di decenni, dà voce in presa diretta ai magistrati che hanno indagato sull'eversione, getta nuova luce su eventi tra i più oscuri della nostra Repubblica, li collega tra loro e sottolinea come le vicende siano ormai chiare, le responsabilità accertate, il disegno e le connessioni svelati. E ribadisce che raccontare resta un dovere per non dimenticare.
Il 12 dicembre 1969, una bomba scoppia all'interno della Banca nazionale dell'agricoltura in piazza Fontana a Milano provocando 17 morti e 88 feriti. È la «madre di tutte le stragi», il prologo di una stagione di violenti attentati che insanguinerà l'Italia negli anni successivi, ma per Gianni Barbacetto rappresenta anche il primo atto di una strategia eversiva molto più ampia e ispirata a un sistematico disegno criminale. Quell'ordigno segna infatti l'inizio di una «guerra non ortodossa». Da una parte, un esercito occulto, senza divise e senza bandiere ma pronto a tutto, che riteneva di combattere contro il «mostro» comunista; dall'altra parte, cittadini inermi con l'unica colpa di trovarsi al momento sbagliato nel luogo sbagliato: una banca, un treno, una piazza, una stazione. Dopo gli anni dell'orrore e dell'indignazione, e dopo il fallimento quasi completo della via giudiziaria, quelle stragi sono state ridotte a occasione per meste cerimonie di commemorazione.
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Un libro importante soprattutto per comprendere quanto sia stato mostruoso e sanguinario il processo di eversione nato all'interno delle istituzioni repubblicane. Un libro importante per creare un minimo di coscienza critica che dovrebbe essere la base di ogni buon cittadino
Straordinaria ricostruzione di una vicenda che ha segnato la storia d'Italia
Questo libro parla di come le esigenze internazionali degli Stati Uniti abbiano potuto produrre in Italia un paese a sovranità limitata(ben diversamente da Francia e Germania) e di come le azione per perseguirle siano state affidate a gruppi di potere che hanno dato vita al terrorismo stragista.Il risultato è consistito in un sistema sociale distrutto dalle associazioni a delinquere,dalle mafie e dalla corruzione così che la selezione della classe dirigente è avvenuta con criteri diversi da quelli del merito ma con quelli delle consorterie,dell'inganno,del ricatto,del tradimento e dell'omicidio.Un Paese nel quale la Carta Costituzionale è stata più volte sfregiata da cosiddette riforme asservite in realtà a interessi di parte.
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