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Opere dal 1960 al 1981. Monografia, 4. Testi di Tommaso Ottonieri, Stelio M. Martini, Edoardo Sanguineti, Gillo Dorfles, Filiberto Menna, Lea Vergine, Luciano Caruso, Mario Persico, Gino Grassi, Daniela Palazzoli, Eugenio Miccini, Vitaliano Corbi, Gerardo De Simone, Giuseppe Quarta, Gigi Del Duca. Illustrazioni in bianco e nero e a colori. Bibliografia essenziale
Cm 21,5x15. pp. 112. . Molto buono (Very Good). . Prima edizione (First Edition). .Maestro dell'Arte Nucleare e Patafisica, tra i protagonisti del rinnovamento della pittura tra gli anni '50 e i '60, animatore dell'Avanguardia artistica napoletana. Allievo di Emilio Notte all'Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1955 fu uno dei firmatari del manifesto dell'Arte Nucleare i cui primi animatori erano stati Enrico Baj e Sergio Dangelo. Alla fine degli anni '50 partecipò alla formazione del "Gruppo 58", con Guido Biasi, LUCA Luigi Castellano, Franco Palumbo, Mario Colucci e Lucio Del Pezzo e dai primi anni '60, iniziò a introdurre nelle opere anche elementi extrapittorici e materiali di scarto, come bottoni, rondelle, carte e congegni meccanici, a metà tra Robot (1961) e la serie degli "oggetti praticabili" (dal 1963), composti da parti mobili che permettevano una configurazione sempre diversa dell'opera.
Nel 1966 illustra l'Ubu Cocu di Alfred Jarry, padre della Patafisica, tradotto in italiano da Luciano Caruso. Alla fine degli anni Sessanta, risalgono i Segnali e gli Oggetti Ammiccanti, pensati come opere mobili in sostituzione dei segnali stradali, e le Gru Eterogaie, installate nei parchi pubblici. Negli anni '70 inizia a collaborare alla realizzazione di spettacoli di teatro sperimentale. Nel 2001, alla morta di LUCA, Persico ne raccolse il testimone diventando Rettore Magnifico dell'Istituto patafisco partenopeo. Nel 2007, la prima grande antologica, a Castel dell'Ovo, seguita, nel 2012, da una mostra al museo Madre. Le sue opere sono nelle collezioni del Museo di Capodimonte e del Museo del Novecento a Napoli.
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