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Pericca e Varrone. Scene comiche per «Scipione nelle Spagne». Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1714 - Alessandro Scarlatti - copertina
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Pericca e Varrone. Scene comiche per «Scipione nelle Spagne». Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1714
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Pericca e Varrone. Scene comiche per «Scipione nelle Spagne». Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1714 - Alessandro Scarlatti - copertina

Descrizione


Nella stagione di carnevale del 1714 va in scena, al Teatro di San Bartolomeo in Napoli, Scipione nelle Spagne, dramma per musica in tre atti con musiche di Alessandro Scarlatti.

Le scene buffe inserite nel dramma serio hanno per protagonisti Pericca, dama di compagnia di Sofonisba promessa sposa di Scipione, e Varrone, attendente del proconsole romano. Nelle scene di Pericca e Varrone si riscontrano alcuni elementi tipici dello stile comico e caratteristici del genere dell’intermezzo settecentesco: il travestimento, l’inganno, l’equivoco, l’uso di lingue straniere, correttamente parlate o – più frequentemente – comicamente storpiate, i momenti di danza, le gare di scherma e i personaggi emblematici di bassa estrazione sociale. Non si hanno, dopo la stagione di carnevale del 1714, notizie certe di allestimenti di Scipione nelle Spagne di Scarlatti, che sembra dover essere annoverata tra le opere ‘dimenticate’ del maestro palermitano. Il libretto fu invece riadattato e musicato più volte. Fonte principale dell’edizione è la copia manoscritta, in un unico volume, della partitura conservata presso la British Library di Londra.
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Dettagli

2022
20 gennaio 2022
120 p., Brossura
9788846756107
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Indice

Introduzione

Fonti dell’edizione

Criteri dell’edizione

Libretto

Organico e personaggi

Pericca e Varrone

Atto primo
Scena IX
Recitativo «O me infelice! E come posso stare»
Aria di Pericca «Se v’è alcun, che per pietà»
Recitativo «Pur alfine t’ho giunto»
Duetto di Pericca e Varrone «Pria di partire»
Scena XIX
Recitativo «Oh che pena! oh che impiccio! oh che tormento»
Aria di Pericca «Che cosa gustosa»
Recitativo «Non parli? non rispondi?»
Aria di Varrone «Che vuoi ch’io ti dica?»
Recitativo «Molto t’impegni a un tratto»
Duetto di Pericca e Varrone «Son lieto e gustoso»

Atto secondo
Scena VIII
Recitativo «Vo cercando occasione»
Duetto di Pericca e Varrone «Se mai tu sarai»
Scena XXIII
Recitativo «Amici, state là»
Aria di Varrone «Col bastone ad un par mio?»
Recitativo «Eh via non tanta collera!»
Aria di Pericca «Il ciglio serena»
Recitativo «Cara, del labro tuo a un solo accento»
Duetto di Pericca e Varrone «Quel labro vermiglio»

Atto terzo
Scena VII
Recitativo «Oh, che cosa graziosa!»
Aria di Pericca «Che bel movimento»
Recitativo «Va bene? e dove sei?»
Aria di Varrone «Non serve la testa»
Recitativo «Oh! chi mai sarà questa?»
Duetto di Pericca e Varrone «Il tuo gran merito»

Apparato critico

Conosci l'autore

Alessandro Scarlatti

1660, Palermo

Compositore.La vita. Una tradizione non convalidata da documenti vuole che sia stato allievo di Carissimi a Roma, dove si era trasferito giovanissimo con alcuni membri della famiglia. Iniziò l'attività di compositore, a quanto risulta, nel 1679 (vale a dire l'anno dopo il matrimonio, dal quale, oltre al grande Domenico, nacquero altri nove figli), facendo rappresentare a Roma la sua prima opera, Gli equivoci nel sembiante. Seguì un'attività prodigiosa e senza soste; dopo esser stato al servizio di Cristina di Svezia, nel 1684 si stabilì a Napoli come maestro di cappella reale. A Napoli fu attivo sino al 1702, producendo ben 35 melodrammi e un'infinità di brani d'occasione. Fu poi, col già più che promettente figlio Domenico, a Firenze, dove contava di entrare al servizio del granduca Ferdinando...

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