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Si tratta di una storia familiare dai retroscena misteriosi, che si sviluppa su due piani temporali. Le protagoniste sono due donne: Filomena ed Emily. Filomena viene presentata al lettore come una donna coraggiosa, che, rimasta vedova nel secondo dopoguerra, decide di abbandonare il piccolo paesino abruzzese in cui ha sempre vissuto, per attraversare l'oceano e trasferirsi negli Stati Uniti. Si tratta di una scelta definitiva, intrepida, ma ragionevole, con la quale la donna vuole assicurare un futuro migliore ai suoi due figli. O almeno questo è ciò che la nipote Emily ha sempre creduto... Emily, in contrapposizione alla nonna, è una donna fragile, insicura, poco incline alle relazioni sociali, che fatica a uscire dall'isolamento che si è autoimposta. "Perduta memoria" si rivela fin da subito una lettura gradevole che, sfata il mito della famiglia perfetta che ha predominato in Italia, soprattutto al sud, per moltissimo tempo. Non è sempre così, nemmeno quando si tratta di matrimoni d'amore: la famiglia può rivelarsi una gabbia, da cui è necessario fuggire via per garantirsi la sopravvivenza! Oltre alla storia familiare è trattato anche il tema dell'emigrazione verso una terra sconosciuta, che appare come un simbolo di svolta, di rinascita e di nuove opportunità, nonostante la conseguente fatica di adattamento, dovuta a svariati elementi: dalla lingua al clima, dalle consuetudini alla mentalità. Emily appartiene alla seconda generazione di emigrati ed è l'unica perfettamente integrata nella società statunitense, la quale, per quanto ci si muova e operi in un ambito ristretto, non è nemmeno paragonabile alla piccola comunità abruzzese, dove tutti si conoscono e sono partecipi nella vita altrui. Anche se avrei preferito che Emily avesse più carattere, è un personaggio non statico, che evolve e cerca di superare i propri limiti. E ciò, oltre a essere un aspetto non scontato del personaggio, è anche un messaggio positivo per il lettore.
Il lettore, così come accade ad Emily, viene rapito dalla storia e non riesce a distogliere lo sguardo dal libro, deve scoprire insieme alla giovane professoressa la verità. Una verità dura e difficile che cambierà la vita dei protagonisti a dimostrazione che i problemi vanno affrontati e non nascosti altrimenti potrebbero tornarci dietro come un boomerang in qualsiasi momento e travolgere l'intera esistenza. Anche in questo nuovo romanzo l'autrice riesce ad affrontare temi molto importanti con semplicità e pathos, senza giudicare i comportamenti ma semplicemente facendoceli osservare, dando così al lettore la possibilità di riflettere su una moltitudine di aspetti tra i quali cito solamente il fenomeno dell'emigrazione italiana nelle Americhe nonché gli “scherzi della mente”. Punto di contatto con le precedenti opere sono le figure femminili intorno alle quali ruota tutta la storia; oltre alle tre generazioni della famiglia emigrata negli anni 50 e alla sua amica Elisa, fanno capolino due belle figure distanti per età anagrafica e latitudini in cui vivono: Margaret e Angela. La prima è la professoressa di Emily, suo mentore, che trasforma il suo lavoro in missione dispensando consigli e comprensione a tutti gli studenti considerati "figli di lettere"; la seconda è Angela, neolaureata in lingue, che nel suo ruolo di interprete diventa punto di contatto tra Elisa ed Emily, e con quest’ultima instaurerà un bellissimo rapporto di amicizia, forse il primo per la giovane americana. Interessante la volontà della scrittrice di voler fermare le immagini delle tradizioni affinché non si dissolvano ma appunto restino vive grazie al romanzo stesso. La scrittura è semplice, soprattutto nello scambio epistolare per tenere fede al periodo storico in cui è ambientato e ai personaggi coinvolti, ma anche molto ricercata.
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