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Libro torbido, sferzante e lisergico.. Lo stile davvero unico, creativo, che ricorda certe cose di Palahniuk.. I capitoli paranoici e anfetaminici di quando è drogato rendono bene l idea, forse però mettono un po in ombra i capitoli di dialogo, di trama.. In questo migliorabile.. Ma sui dialoghi nulla da dire, fanno scintille... Ottimo esordio
Recensioni
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Il romanzo inizia con il suicidio del protagonista, un musicista rock imbottito di droga e alcol. Sarà lui a raccontare, in seconda persona. Il suo nome non si conosce, è semplicemente boss, perché capo di una band musicale ma soprattutto capo di una banda, composta da personaggi che gli ruotano intorno, che compiono azioni che vanno oltre la legalità. Loro li chiamano segreti. E segreti sono anche i pensieri del protagonista, che vede la vita dileguare davanti ai suoi occhi senza interrogarla perché sa che non ha risposte. C’è però una risposta da dare al Figlio di Puttana Perfetto, un conduttore televisivo, che ha il video dell’ultimo segreto del nostro eroe, nudo con una fan minorenne, e nudo con la fan minorenne possono vederlo tutti, perché se non va in trasmissione per un'intervista con quel figlio di puttana perfetto, lui lo mostrerà al pubblico e allora addio carriera. Bisogna cedere al ricatto? Con una personale versione del Postmoderno, Emiliano Ereddia mescola memorie cinematografiche e letterarie: gli occhi fantasisti con lenti a contatto dai colori saturi di Terry Gilliam; la bocca sboccata e sventagliante di Breat Easton Ellis; la mano da prestigiatore che plasma circoli viziosi di David Foster Wallace; la “ripresa” nella battuta di un personaggio della precedente battuta dell'interlocutore e, nel riprenderla, un’acuta e inquisitiva attenzione per la sua dimensione letterale come fa Quentin Tarantino. Il tutto condito da ridondanze e ripetizioni, in un continuo tentativo di venirne a capo, per riprendere il filo del discorso, senza però mai perdere quello del pensiero.
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