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Anno edizione: 2020
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Adèle, figlia di Hugo, si è imbarcata per il Canada, in cerca del tenente Pinson. Adèle nutre il desiderio di sposarlo nonostante il suo rifiuto. Attraverso lettere inedite e stralci dei diari di Adèle e di Hugo, emerge il ritratto di una donna ribelle, caparbiamente anticonformista.
«A raccontare la "pazzia d'amore" della figlia di Victor Hugo fu François Truffaut in un celebre film. Ora una raccolta di lettere e brani di diario ci permette di scoprirne la voce» - Il Venerdì
A partire dal 1863, Adèle Hugo, secondogenita del grande scrittore, e che aveva allora trentatré anni, divenne nella sua famiglia quella di cui si parlava a bassa voce e di cui si evitata di pronunciare il nome davanti a chiunque. Era partita, furtivamente, per Halifax, in Nuova Scozia, per raggiungere il giovane tenente Albert Pinson che desiderava ardentemente sposare e che non ne voleva sapere di lei. Eppure, l'aveva sedotta, anni prima, nella terrazza a strapiombo sul mare e nelle sale buie della dimora paterna dall'isola di Guernsey dove Victor, in esilio e addolorato per la morte della sua primogenita Leopoldine organizzava abitualmente sedute spiritiche; eppure era stata la sua amante. Il bel tenente però non l'ama più e a nulla serve il consenso a sposarlo che Adèle ha finalmente strappato dal padre, così come si rivelano inutili, anzi dannosi, i sotterfugi e le menzogne cui la ragazza ricorre per riconquistare l'uomo che ama. Adèle annuncia ai suoi il matrimonio che non c'è mai stato e al quale gli Hugo avevano inizialmente creduto. Quando scoprono che Adèle ha mentito, la ferita è inguaribile e suo padre non riesce a dominare il risentimento: per quanto libero dai pregiudizi, restava in lui affilata, esigente, una certa idea di rispettabilità borghese e di "onore" familiare che Adèle aveva, ai suoi occhi, intaccato.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Adèle Hugo visse nove anni lontano dalla famiglia, costantemente in pensiero per lei, e in compagnia dei suoi demoni, come una reietta. Ragazza promettente, bella, figlia del più grande romanziere di Francia, tornò in patria folle e morì in un manicomio, dove visse per trent'anni. Pazza d'amore - titolo azzeccatissimo - è un libro che raccoglie lettere inedite e stralci dei diari di Adèle e Victor Hugo (edito Fandango Libri 2020). Un documento imperdibile, che, sommato alla bellissima biografia di Leslie Smith Dow, Adèle Hugo, La miserabile, (Menichetti, 2010) integra e completa per me il quadro di questa figura che mi affascina teneramente.
Manuela Maddamma mette in atto una ricerca forsennata tra diari e lettere della famiglia Hugo. Se il padre Victor è preoccupato dalla morale pubblica e vorrebbe salvare l’onore della famiglia, la madre pensa soltanto a riabbracciare Adèle al più presto. Leggendo questo breve testo non si può non pensare al limite tra amore e cura di se stessi, all’affanno che ci procurano gli amori non corrisposti, al senso di colpa che ci portiamo dietro in famiglia. Quello che fa Adèle è un gesto talmente sopra le righe che diventa molto difficile esprimere un giudizio e, poi, a cosa servirebbe? Leggere le parole di una donna così affranta fa decisamente male al cuore.
È davvero dura leggere la disperazione di Hugo e della sua famiglia di fronte alla follia amorosa di una figlia che vive ormai in una realtà distorta, che esiste solo nella sua mente. Una realtà in cui è disposta a sacrificare onore, dignità, rispettabilità per inseguire un uomo che non la ama e costringerlo al matrimonio. Sembra di sbirciare queste figure così reali e concrete mentre scrivono cariche di angoscia e disperazione, vittime di un destino che si accanisce giorno dopo giorni sulla famiglia Hugo già privata della primogenita Leopoldine. Pagina dopo pagina si assiste alla lotta tra sentimenti genitoriali e le istanze sociali che prevedono un rispetto delle apparenze ligio e severo. C'è una lotta in atto tra Adèle divorata fino allo stremo da una passione amorosa incontrollabile e la famiglia che vuole riaverla con sé per guarirla dai suoi mali e donarle un futuro migliore. In questo libro scopriamo il lato umano dell'artista Hugo. Il suo amore di padre, la sua devozione alla moglie e ai figli, il suo spirito libero che si scontra con le facciate precostituite della società. È toccante questa incursione nella vita vera e oltre l'arte di un uomo simbolo della sue epoca. Per quanto riguarda Adèle la vediamo tratteggiarsi davanti ai nostri occhi come una donna divisa in due. Da un lato una donna che lotta per la sua indipendenza e libertà, precorritrice delle lotte di emancipazione femminile in qualche modo. Dall'altro una donna fragile vittima della malattia mentale in un'epoca in cui era ancora poco conosciuta e certe cose andavano nascoste dietro l'uscio di casa. Sicuramente è una figura che vorrei approfondire ancora di più per la sua tragica bellezza. È stata una lettura forte, che non scorderò mai. La consiglio davvero a tutti coloro che vogliono sviscerare il legame tra schizofrenia e amore o semplicemente conoscere questa storia dolorosa ma immensa
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