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Il paziente sceneggiatore. Raccontare storie in analisi e in un film - Chiara Tozzi - copertina
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Il paziente sceneggiatore. Raccontare storie in analisi e in un film
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Il paziente sceneggiatore. Raccontare storie in analisi e in un film - Chiara Tozzi - copertina

Descrizione


Un viaggio in parallelo dentro l'affascinante e sfaccettato mondo di chi scrive un film e di chi effettua una psicoterapia analitica. Dalla confusione creativa all'emergere dell'idea di una storia, dallo studio dei personaggi, a quello dei dialoghi, dall'esame della struttura di una storia, alla metafora e al punto di vista con cui narrarla, dai dialoghi, al senso di un film. In parallelo l'esposizione comparativa delle fasi d'un lavoro analitico: dalla confusione e dalla sofferenza all'inizio della narrazione analitica, dal profilarsi dei personaggi che costellano la vita del paziente alla loro conoscenza e alle diverse prospettive per vederli e narrarli. Dal rifiuto della parola e della sua banalizzazione alla scoperta di un linguaggio significativo, capace di comunicare, dall'insensatezza della realtà alle misteriose manifestazioni del sogno con le sue metafore e simbologie. Al termine di questo duplice percorso, l'autrice offre a chi legge la possibilità di sperimentare, come in un laboratorio creativo, il senso della lettura attraverso la rilettura, scomposizione e interpretazione di un racconto di Nabokov e di un film di Woody Allen. Un saggio non solo per gli "addetti ai lavori" (psicologi, psicoanalisti, sceneggiatori, e scrittori) ma per chi nutre curiosità sull'arte di narrare e sulla rappresentazione simbolica del mondo psichico.
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Dettagli

2007
6 giugno 2007
133 p., Brossura
9788861650015

Valutazioni e recensioni

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Gian Paolo Grattarola
Recensioni: 5/5

Se siete scrittori, analisti o in generale studiosi del comportamento umano, sceneggiatori o anche semplicemente del cinema per diletto, leggerete questo libro di Chiara Tozzi, pubblicato da Alberto Gaffi Editore, da pagina uno a pagina 133, l’ultima. Stimolati dal sottotitolo “Raccontare storie in analisi e in un film”, vi immergerete nei diversi capitoli e ne ricaverete notevole beneficio culturale e nuovi stimoli professionali. Benché uno sguardo ai contenuti dei temi trattati riveli questioni delicate per noi profani, possiamo ugualmente approfittare dell’originalità di questo libro sfogliandolo con la genuina curiosità del lettore occasionale e ci lasceremo sorprendere da innumerevoli scoperte d’inattesa gradevolezza. In soldoni, dunque, il buon esito di una sceneggiatura non dipende unicamente dall’attitudine alla narrazione e dalle qualità tecniche, in quanto il cinema - come ha insegnato Epstein - ha a che fare solo apparentemente con le forme. Ma soprattutto, e questo il libro lo mette bene in evidenza, dalla capacità con cui l’autore, equivalentemente ad un analista, riesce nell’arduo compito di percepire e di catturare le immagini contenute nell’imponderabile spazio dei silenzi e di decifrare il flusso renitente delle parole del paziente. Chiara Tozzi, la cui figura professionale risulta assai articolata tra psicologia, sceneggiature per il cinema e la televisione e narrativa, utilizza in questa circostanza la forma letteraria del saggio per arrivare ad ipotizzare l’intreccio inscindibile tra analisi e sceneggiatura. Si tratta di uno strumento di lavoro, completato nella parte finale anche da alcuni esempi di analisi creativa, ricco di estrapolazioni cinematografiche, psicanalitiche e letterarie, nella consapevolezza che lo spirito del cinema debba saper cogliere le vibrazioni intensive ed i movimenti più impercettibili dell’animo umano.

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Silvia
Recensioni: 5/5

Il saggio di Chiara Tozzi e' molto interessante e certamente lo consiglio. E' un libro scritto da un'analista che e' anche sceneggiatrice, e proprio qui sta la novita': l'Autrice ci racconta, mettendole in parallelo, le esperienze che vi sono nello scrivere un film e nel curare pazienti nella psicoanalisi tramite le sedute, e ne pone in rilievo le tante similitudini. Due lavori affascinanti, complicati, che sono legati da diversi punti in comune, che mai probabilmente avremmo immaginato: dalla stessa idea del film, all'impostazione del lavoro analitico, il linguaggio simbolico, il "senso" del film e quello che vi e' nella psicoanalisi, e via dicendo. In definitiva, quest'opera e' un viaggio nella vita della persone, del loro "sentire", del loro "cercare" e "comprendere". Un libro serio sulle emozioni, con un ringraziamento, da parte della signora Tozzi, al grande Federico Fellini.

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Graziella
Recensioni: 5/5

Da paziente a paziente, sono convintissima che questo libro - come la relativa terapia sperimentale - sia utilissimo per tutti quelli che vogliono guardarsi dentro. Senza la paura di denudarsi troppo, questo metodo di finzione garantisce che imitare il vero con il linguaggio del film porta molto bene alla guarigione da tutti i nostri mali.

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Chiara Tozzi

1954, Firenze

Chiara Tozzi (Firenze 1954) è scrittrice e psicologa analista. È autrice di storie e sceneggiature per cinema, teatro, radio e televisione. Docente di sceneggiatura e psicologia, ha tenuto corsi presso le Università di Roma e Firenze, il Centro Sperimentale di Cinematografia e altre scuole italiane. Ha pubblicato le raccolte di racconti Tanti posti vuoti (Aktìs 1994), L'amore di chiunque (Baldini & Castoldi 1997), Condividere (Ila-Palma 2005) e il saggio Il paziente sceneggiatore (Gaffi 2007).Fonte immagine: sito editore Feltrinelli.

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