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Il libro descrive le varie forme di paura nelle relazioni sentimentali, con una panoramica sulla società che ha contribuito a generarle.
Esiste un diffusissimo modo di pensare che pervade trasversalmente parte della nostra cultura. Nella psicologia, nell'economia, e nella letteratura è presente la convinzione che l'individuo si debba autodeterminare, svincolandosi dalle relazioni e dai legami, visti come costrizioni e ostacoli per la libertà. Nel suo libro, Nicola Ghezzani ricorda come lo stesso Freud indichi per l'uomo una natura essenzialmente egoista. Per l'inventore della psicoanalisi, infatti, l'amore sarebbe possibile solo grazie al soddisfacimento delle pulsioni sessuali dell'individuo. L'individuo costruirebbe una relazione al fine di garantirsi una soddisfazione sessuale continua e costante nel tempo! Questo modo di intendere la natura umana è profondamente sbagliato. Se crediamo in una simile natura umana non stupisce che molti uomini e donne siano così disorientati, in difficoltà nelle relazioni e in conflitto con gli altri. Durante i miei studi è stato particolarmente interessante scoprire come anche le migliori neuroscienze italiane siano in linea con le idee proposte da Nicola Ghezzani. Dalle parole di Vittorio Gallese "negli Stati Uniti oggi, a esempio, vi è una fortissima pressione da parte del pensiero conservatore a fare passare lʼidea che lʼuomo è naturalmente individualista. Condurre una battaglia politica per contrastare questa idea significa, oggi, utilizzare anche i dati messi a disposizione dalle neuroscienze cognitive. Le neuroscienze dimostrano che la dimensione pre-individuale, come la definisce Virno, o noi-centrica, come la definisco io, precede e sostiene la costruzione dellʼindividualità personale. Impariamo a divenire quello che siamo solo ed esclusivamente attraverso la costante interazione sociale con gli altri." E ancora: "La nostra identificazione sociale con gli altri è una caratteristica costitutiva di ciò che significa essere umani."
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