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Grandioso nell’incedere e intimo nei dettagli, appassionante saga familiare e minuzioso romanzo storico, I patrioti è una potente epopea trainata da una protagonista indimenticabile e orchestrata da una penna eccellente.
«I patrioti è un capolavoro. Il dottor Živago del nostro tempo». - Yann Martel, autore di Vita di Pi
«Come racconto intelligente e letterario delle relazioni tra la Russia e l’America del secolo scorso non ha eguali». - The Spectator
«I patrioti è una storia d’amore alla vecchia maniera: multigenerazionale, intercontinentale, carica di retroscena e ricerche storiche, si muove tra dettagli scrupolosi e panorami ampi, melodramma e satira, la Cleveland del 1933 e la Mosca del 2008». - The New York Times Book Review
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Se Russia e USA si erano apertamente dichiarati guerra, non sono mai terminati i rapporti commerciali tra loro. Il comunismo, abbracciato dal popolo russo e non, come cieca fede religiosa, non è stato altro che un esperimento di ingegneria sociale: il popolo viveva ammassato, al freddo, i burocrati in grandi case riscaldate. Flora si reca in Russia in cerca di un uomo e, quando questo la incita a tornare in patria, decide di restare perché pensa che quello è il paese dove poter costruire il futuro.
Sana Krasikov è una giovane autrice, ucraina d'origine e americana d'adozione, che con I patrioti ha ricostruito il clima di oppressione nell'Unione sovietica al tempo di Stalin. La storia segue sostanzialmente due piani temporali: quello degli anni 30-40, in cui a una donna americana, Florence Fein, è impedito di ottenere il visto per gli USA a causa di sospette attività antisovietiche, e che per questo motivo vivrà anni di sofferenza ai lavori forzati, e quello dei primi anni 2000, quando il figlio di lei, Julian, scoprirà molte verità sul conto della madre, che in fondo non ha mai conosciuto del tutto. Le vicende sono narrate con uno stile molto fluido, e nel racconto ci si imbatte nella continua tensione tra libertà, fedeltà, amicizia, e la spregiudicatezza con cui questi valori sono messi in discussione nel nome della sopravvivenza, che in determinate circostanze assume i toni della convenienza e del tradimento.
Questo romanzo è un vero viaggio nell'esaltazione dell'ideologia e dell'ambiguità nel riuscire a riconoscerne i limiti e le storture. Improntato sull'esaltazione del comunismo sovietico inteso come strada per il futuro, ne traccia la storia di 70 anni di vita di una ebrea americana alla ricerca di se stessa, fino alla fine dei sui giorni. Tutto quello di buono e cattivo che le sue convinzioni hanno generato in se stessa e negli altri. Un libro bellissimo.
Recensioni
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