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Sono qui raccolti alcuni degli interventi che animarono, nel 2005, una bella giornata di studio alla Scuola Normale di Pisa, con il complemento di altri saggi scritti per la pubblicazione. L'opera è fitta di dati (come nell'utilissima tavola sinottica di Veronica Carpita sulla cronologia della protezione del patrimonio culturale francese), di idee, di riflessioni e di spunti, e altresì nuova per impostazione e intenti. Come spiegano Salvatore Settis e Maria Luisa Catoni, è questa la prima di una serie di indagini comparative sulle politiche di tutela nei vari paesi europei. Soltanto sulla base di conoscenze precise, infatti, si potrà impostare una discussione seria su questi temi, affrontando a ragion veduta alcuni nodi cruciali che interessano realtà nazionali diverse. Il taglio è insieme storico e critico: ai panorami sulla storia della tutela transalpina (Dominique Poulot, François Lafarge, Philippe Poirrier, Alain Schnapp) e sui suoi intrecci con il mondo della cultura (Roberto Balzani) si affiancano analisi su provvedimenti legislativi recenti (il codice del Patrimonio del 2004: François Lafarge) o su altri meno recenti ma sempre in vigore (Pierre-Laurent Frier sulla legge del 1913) e la valutazione di luci e ombre nelle politiche attuali (Jean-Michel Leniaud sulla qualità della progettazione urbana nell'era del decentramento amministrativo, Michel Gras sull'archeologia "dimenticata", Daniel Soutif sulla promozione pubblica dell'arte contemporanea). Un vademecum indispensabile, insomma, che ci si augura sia ben meditato in prossimità dei gabinetti ministeriali. Chiara Piccinini
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