L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2000
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Leggendo questo video, ti viene voglia di vivere un'epoca mai vissuta.
Epico. Da leggere
A me il concetto di “radici” piace molto. Sentire l’appartenenza a una terra, a una cultura, per quanto poi la vita possa portarci altrove. Incontrare dall’altra parte del mondo qualcuno che ha le nostre stesse radici e riconoscersi. La nostalgia di casa quando si è distanti, i dialetti che sfuggono di bocca nei momenti più sinceri, i racconti dolci, malinconici ma sempre molto orgogliosi delle proprie usanze. Bello. Io radici non ne ho, e ne ho sempre sentito la mancanza. Per questo quando le trovo negli altri mi commuovo. E sapete chi ha un senso identitario incredibilmente potente e genuino? I sardi. Anzi, dirò di più: non ho mai incontrato nessuno che conosca la propria terra bene come loro. Ne vanno fieri, ne conoscono i luoghi, la storia, le tradizioni, le condividono con la luce negli occhi e io che ascolto mi emoziono. “Io credo che la Sardegna vada raccontata tutta…se avrò vita cercherò di raccontare i paesi, uno per uno, e tutte le persone, una per una”. E ci ha provato, Sergio Atzeni, scrittore cagliaritano morto giovanissimo nel mare della sua Sardegna qualche giorno dopo aver consegnato le pagine di “Passavamo sulla terra leggeri”. La sua terra la racconta in tutti i suoi scritti, ma in quest’ultimo romanzo decide di renderla mito, narrandone le origini dall’alba dei tempi, inventando una lingua degli antichi, mischiando realtà e invenzione per ricreare le atmosfere di un poema epico, in cui i custodi del tempo si tramandano da generazioni la storia dei popoli che hanno abitato l’isola, dai sacerdoti che leggevano le stelle agli stranieri che l’hanno invasa e conquistata, togliendole la libertà. “Cantavamo, morivamo, danzavamo di padre in figlio, crescendo di numero e di esperienza dell’isola. Eravamo felici. Chiamavamo noi stessi s’ard, che nell’antica lingua significa danzatori delle stelle. […] Nessuno sapeva leggere e scrivere. Passavamo sulla terra leggeri come acqua.”
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore