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Asteria Casadio è nata nel 1986 e vive a Teramo. Debutta in narrativa con “Passanti”, una raccolta di sedici racconti brevi. Di questa esordiente colpiscono l’età e la buona scrittura. Ecco un esempio pescato dalle pagine: «Nessuno sa domandarsi, la mattina, aspettando la metropolitana che tarda, con l’ansia di un rimprovero del superiore, dove conducano i pensieri di tutti quei manichini fissati sulla scena, separati da noi dalle rotaie, chi siano, quali vite li riportino a casa la sera, quante attese abbiano». In questo passo c’è l’originalità di uno sguardo, la capacità di tirar fuori da momenti comuni i sostrati della complessità, lo stupore malinconico di chi sa cogliere da uno stralcio d’esistenza una prospettiva profonda. Tutto lascia pensare che Asteria Casadio veda la realtà come una coperta troppo pesante, e tutto lascia pensare che ami sollevarla, quella coperta, anche a costo di sentire freddo: perché non arrendersi alla realtà significa rifiutarne il carattere censorio e le forme apparentemente definit(iv)e. Valgono quindi per l’autrice le parole che lei stessa riferisce a un suo personaggio: «Troppo lunghi erano davvero i suoi occhi per accontentarsi di guardare ciò che potevano vedere tutti». Asteria Casadio cerca di puntare il proprio mirino un po’ più avanti, si sforza di spingersi oltre, di gettare le mani (quelle delle sue storie) almeno un millimetro più in là del limite acque sicure. Si spiegano così l’imperativo dell’osservare, la magia del sogno, il fascino ambiguo e straniante della pittura. “Passanti” nasce da un’idea ambiziosa (che esige le accettate della narrazione breve) ed è un buon primo passo verso quello che sarà un sempre più difficile corpo a corpo tra vita e realtà. Siamo di fronte a un talento che ha accettato la sfida di crescere e di non sottrarsi a nessuna domanda. [simone gambacorta]
Sedici racconti lancinanti e stupendi di vita vissuta. Persone normali con le loro storie, le loro speranze e i loro sogni visti dagli occhi della scrittrice che vive e sogna con i suoi protagonisti e non si può fare a meno di vivere, sperare e sognare con loro. Complimenti alla giovane scrittrice!!!!
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