L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'ennesimo quaderno sortito da quelle lenzuola invalide, ispirate, l'oasi e la dannazione di un non luogo (eppur tremendamente fisico) che diventò il leggio e la tavola su cui adagiare i suoi dolci gridi, il suo genio totale. Restassi anche solo nelle contorte tenebre dell'adesso a esaltare quest'uomo non importa, gli echi e le sponde della sua lirica complessità, della sua sublime diaristica, sono ormai bagaglio cicatrizzato, fraternità compiuta, sollievo e artiglio fra i miei malfatti resti di lettore. Scelgo lui nel Novecento a intagliare la mia coscienza, a dirigere ogni granello di carcassa, giacché si è avvicinato come nessuno a quell'insana e coerente capacità di sperpero, a quel lusso tragicamente compiuto che solo il Dono autentico può incarnare espellendo pian piano dalle credenze dell'io i suoi più scelti cassetti interiori. Il silenzio, il maiuscolo silenzio, testimone inflessibile al banco delle Assise morali, le sabbie mobili di notturni in lotta fra la parola e la domanda (rivali antichissime), le dita del lieve, di un qualcosa sensazioni, attimi brulli e casti nel loro incedere sconnesso, "nell'ombra senza nome, un momento d'amore come una foglia di menta che si racconta, anche di notte, i ricordi nascosti negli istanti troppo belli perché possano essere vissuti due volte". Brillio che salva dannando, perchè abitato da una presa impotente, da un desiderio amputato, simile a un cielo stinto dai troppi assurdi nei quali gli uomini amano crogiolarsi: "E se Dio esiste, sono cosciente di averlo sempre compromesso nell'esercizio delle facoltà di cui Egli aveva dotato il mio ingegno o che aveva concesso al mio corpo. Giacchè l'invisibile -cosa posso farci?- l'ho sempre percepito come un'esigenza infinita, in grado di trasformare il reale, con il mio intervento, nella sua perdita". Un flusso d'inchiostro sempre in mani Altre, su crinali d'assenza interrogante la cui unica immagine è un timone che sfida l'irrisolto. Amandolo come una vita finalmente compresa.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore