L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Libro candidato da Romana Petri al Premio Strega 2022
Un romanzo in cui la domanda sull'assassino diventa l'indagine compiuta all'interno della stanza più segreta della coscienza, dove immaginazione e crudeltà, violenza e tenerezza sono parte della stessa radice.
Chi è Malvasia? Una donna che arriva non si sa da dove e che vive in paese da "straniera": colta, anticonformista, eccentrica, l'hanno vista fare una lunga passeggiata e da quel momento di lei si sono perse le tracce. Quando viene ritrovata morta, si pensa all'omicidio passionale e scattano le indagini, affidate al commissario Arena e al suo assistente Gippo. Nel susseguirsi di testimonianze e di ipotesi, indagatori e indagati prendono a confondersi. Il giallo della morte diventa il grigio delle esistenze di individui mortificati nelle loro ambizioni e svelati nelle loro nature contraddittorie ed elastiche, nella capacità di provare sentimenti opposti e di compiere azioni impensabili. Come nella tragedia greca, l'umano supera se stesso nell'estremo, ma nella tragedia moderna si muore senza un motivo e senza un colpevole. Un romanzo in cui la domanda sull'assassino diventa l'indagine compiuta all'interno della stanza più segreta della coscienza, dove immaginazione e crudeltà, violenza e tenerezza sono parte della stessa radice. Le storie che ruotano attorno a Malvasia somigliano a un puzzle esploso, le cui tessere non vanno quasi mai a posto. Come nella vita.
Proposto da Romana Petri al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«Gilda Policastro è al suo quarto romanzo e in quest'ultima prova mette a segno un colpo da narratrice di razza: fingere di voler avviare un'indagine su una donna morta e inscenare un teatro di voci che coralmente raccontano più vite, in coerenza con il riferimento del titolo al vitigno. Una morte e tante vite, perché "il morto non è un morto ma la morte": quasi mai un accadimento eccezionale, come in un delitto, ma un momento atteso e fatale, specie nella sua imminenza dopo una diagnosi. Questo La parte di Malvasia lo racconta anche intessendo il narrato di citazioni e riferimenti colti (dal Gadda della Cognizione del dolore al Beckett del Krapp's Last Tape), ma non è in questo la sua potenza. Piuttosto, nell'oscillazione della coscienza (di cui la pagina restituisce il flusso) dalla lucida consapevolezza della fragilità al buio in cui la precipitano i vuoti di senso come la malattia. Il tema, già caro all'autrice nell'esordio del Farmaco, viene qui affrontato con una nuova, più dolente umanità: nel rapporto tra Malvasia e sua madre morente si ritrovano i contrasti ("il confine esteriore dei vestiti e quello introiettato dei divieti") e peggio ancora i non detti della più stretta tra le maglie della vita sociale, la famiglia, luogo parossistico e ossimorico di dolore e di cura. Una delle più belle pagine del libro è dedicata alla ricostruzione pseudoetimologica del verbo dialettale cuttuniare: proteggere, allestire una cuccia, ma anche costringere, trattenere, soffocare. La parte di Malvasia è un libro da leggere non tutto d'un fiato, come si dice spesso dei romanzi, ma a voce alta: per apprezzarne il ritmo, i nutrienti della scrittura, dalle percezioni minute alle pseudo-sentenze ("Madre è la specie dell'insoddisfazione"). Gilda Policastro non ha l'aspirazione del giallista, non vuole mettere tutto in ordine e arrivare a un esito: anzi, all'opposto, incaricando ambiziosamente di accostarsi a un tema irriferibile come la morte di una persona cara, disordina la trama in pezzi come in un quadro cubista e la ricompone come fa la vita, senza troppa coerenza e prevedibilità. Alla fine, quello in cui riesce Malvasia è rivivere, dopo la morte, senza concedere alibi a nessuno: a chi legge, e tantomeno a chi scrive.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro modesto, nonostante le aspettative. Come ha detto un mio insegnante poeta, spesso invitato alle lezioni dell'autrice: sembra non farcela mai, non è ciò che vorrebbe essere. Non riesce a essere una scrittrice. Peccato. L'ingranaggio prende a prestito vari congegni novecentesci e poi esaurisce le scorte, mancando il talento. E non è questione che non sia un giallo, né un romanzo. E' questione di pretese e noia, perlopiù. Parecchie cadute di stile. Esperimento non riuscito.
Finalmente un'autrice vera, con una voce definita, una lingua originale, e non il solito copincolla melenso della narrativa contemporanea fatta con lo stampino. Stile eccezionale, ma non solo: la struttura è intelligente e ironica e non si scioglie banalmente in una soluzione, ma in maniera del tutto originale complica gli incastri, rovescia ironicamente il giallo in se stesso deviando gli interrogativi e ingrandendoli, da una sola morte a tutte. Se ciò che vi interessa è la letteratura, e non le storielle di coppie romane divorziate e le idiozie della vita che mio dio quanto è meravigliosa, questo libro fa per voi. Altrimenti fa per voi l'ippica, suppongo.
Scritto male, con la solita enfasi protofascista di derivazione scolastica. Il senso, l'assensa di stile, la costruzione romanzesca pretestuosa non regge. Non c'è mai grazia, la scrittrice è sempre così alla ricerca di essere migliore da risultare scadente e falsa. Più che mediocre. Tempo perso. Sconsigliatissimo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore