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Le procedure conversazionali con cui i parlanti coordinano le loro azioni congiunte in contesti di interazione sociale continuamente emergenti sembrano specifiche per ogni lingua. Qui – limitandoci alla comparazione fra le procedure usate in italiano e in inglese per trattare alcuni problemi conversazionali, si mette in rilievo come certi aspetti della conversazione (ad esempio interrompere l’interlocutore o prolungare oltre il necessario una richiesta) giochino ruoli diversi nel mantenimento di un ordine conversazionale. Tale confronto da un lato mette in discussione la totale applicabilità degli strumenti concettuali sviluppati dall’analisi della conversazione nell’ambito della lingua inglese, ad altre lingue; dall’altro suggerisce come un modello di pragmatica contrastiva possa diventare maggiormente esplicativo se si confrontano i singoli item non solo e non tanto per sé, quanto per le loro implicazioni sequenziali, che insieme costruiscono e riflettono un ordine conversazionale soggiacente, culturalmente specifico.
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