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La storia del giardino dell’uomo è scandita dal divenire del rapporto natura/cultura, che ha implicato diverse valutazioni del paesaggio vegetale e la realizzazione di manufatti ad esso relativi. Questo libro raccoglie e commenta i più significativi oggetti che hanno contribuito, per il loro valore figurativo e simbolico, a trasformare il paesaggio vegetale artificiale nel Paradiso Terrestre.
«L'essenza del giardino è l'artificio, imprescindibili risultano allora i suoi elementi compositivi, i manufatti che concorrono a creare i singolari giardini come pure il gusto che nelle diverse temperie li connota. Questo per come intende documentarli in un'accezione ampia il lavoro di ricognizione di Matteo Vercelloni. Dalle recinzioni alle serre, dai pergolati alle rovine, vasi, urne, sedili, ghiacciaie e labirinti verdi, dal giardino teatrale a temi più ampi come la domesticazione della natura, il rapporto tra naturale e artificiale, l'asimmetria, il ruolo della scenografia, l'estetica del frammento, il gusto per il ludico e l'erotico» - Alias, il Manifesto
Il materiale è stato organizzato dal punto di vista tipologico, tramite raggruppamenti di schede storico-critiche tra loro autonome. Guide alla consultazione sono offerte dagli indici per autori e per argomenti; le voci permettono una rapida lettura della narrazione dei loro significati simbolici e pratici. Il libro si offre così a una lettura aperta a diversi interessi e curiosità, volendo sottolineare che il «viaggio» intrapreso non è esaustivo ma in divenire, capace di accogliere nuovi contributi per ogni futuro giardino dell’uomo. L’opera si conclude con l’avventura culturale e industriale «Paradiso terrestre» iniziata nel 1983 da Dino Gavina.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ottimo approfondimento sulla storia dei giardini architettonico-estetica-antropologica e anche filosofica. Non un primo testo per chi non conosce l'evoluzione del concetto di giardino, ma sicuramente un secondo passo verso una conoscenza dettagliata del tema.
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