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Questo volume frutto di un paziente lavoro di catalogazione cui ha partecipato più di uno studioso è un utile strumento per la consultazione del materiale propagandistico diffuso dalle due diverse organizzazioni sindacali denominatesi CGdL durante gli anni della dittatura fascista quella del socialista riformista Buozzi e quella espressione del PCd'I diretta prima da Ravazzoli e poi da Di Vittorio. Nel libro il cui curatore è esperto di comunicazione visiva e responsabile dell'Archivio del manifesto sociale si possono trovare più di quattrocento schede relative a documenti sequestrati dalla polizia fascista oggi tutti depositati presso l'Archivio centrale dello stato ma originariamente provenienti o da quello della Pubblica sicurezza o dal Tribunale speciale per la difesa dello stato. Un'opera utilissima per la storia del sindacato e più in generale dello stesso antifascismo non solo perché renderà più agevole il lavoro degli studiosi ma perché dimostra con la semplice quantificazione dei documenti quanto fosse diffusa nella classe operaia un'attiva resistenza alla dittatura fascista. Segno questo della reale vitalità delle organizzazioni sindacali clandestine non funzionali soltanto a logiche di schieramento partitico che imponevano loro di disputarsi l'eredità storica del sindacalismo socialista ma dotate di una reale autonomia e di un effettivo seguito fra i lavoratori. E sintomo inoltre di come nell'Italia fascista continuassero a persistere tradizioni antagonistiche e di massa non disposte a scendere a compromessi con il regime. Ne è una conferma la diffusione dei giornali di officina stampati artigianalmente e spesso solo occasionalmente dagli stessi operai. A questi giornali è utilmente dedicata una sezione del libro.
Cesare Panizza
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