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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2021
Romagna, 1630. Tra le paludi e il monastero si nasconde il Male.
«Adesso ditemi: c'è il Diavolo, qui?»
«Ce ne sono tanti. Ma non hanno l'aspetto che voi pensate.»
Anno del Signore 1630. A Lancimago, villaggio perso tra campi e acquitrini, gli abitanti aspettano con angoscia la peste che si avvicina. Per prepararsi al peggio, i monaci della vicina abbazia decidono di preparare una fossa comune. Ma durante i lavori di scavo trovano numerosi scheletri sepolti in modo strano, con legacci intorno agli arti e crani fracassati. La memoria collettiva non sa dire chi siano e i frati più anziani, interrogati, rispondono con un muro di reticenza e silenzio. Mentre, con poteri di commissario apostolico, arriva monsignor Diotallevi, incaricato di allestire i cordoni sanitari per contenere il contagio, nelle paludi nebbiose, nei poderi smisurati e nelle boscaglie intorno cominciano a succedere cose inspiegabili e inquietanti: fuochi che paiono sospesi nell'aria, animali scomparsi, presunti untori che si aggirano tra le vigne. «È opera del Demonio» dicono i paesani, e subito cercano streghe e fantasmi da combattere; ma c'è anche chi a Satana si rifiuta di credere, e in nome della scienza perlustra i terreni a caccia di risposte... Eraldo Baldini, maestro del gotico rurale, ci trascina in un mondo sospeso tra religiosità e superstizione, tormentato da paure ancestrali, in cui è impossibile distinguere il naturale dal sovrannaturale, i giusti dai colpevoli, i carnefici dalle vittime.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un romanzo avvincente, scorrevole, tenendo il lettore incollato alle pagine.
Romanzo atipico per il genere, ma in pieno stile "gotico rurale" di Baldini. Gli ingredienti della tipologia narrativa dello scrittore ci sono quasi tutti: l'ambientazione agreste, un'accurata cornice storica, elementi inquietanti, una tensione costante e qualche piccolo tocco cruento. La trama risulta ben articolata, anche se si nota una piccola discrepanza tra la prima parte del racconto, un po' lenta a tratti e che incede troppo in disgressioni descrittive, e la seconda che, invece, procede spedita, con qualche piccolo "colpo di scena" non troppo forzato dove le azioni dei protagonisti risultano plausibili nel contesto storico. Per un ampio tratto del libro è difficile capire chi siano i personaggi positivi e, in fondo, nessuno lo si potrà mai definire tale, soprattutto nel periodo oscurantista della Chiesa e durante le paure della peste bubbonica, altro comprimario importante del romanzo. Unico neo: un finale forse troppo sbrigativo e quasi tronco. La prosa di Baldini è precisa e lineare come sempre, avvolgente e diretta ai fini della narrazione. Consigliato a chi cerca un romanzo storico molto vicino al mistery senza aspettarsi picchi eruditi o saggistici, ma nel pieno stile Baldini; sconsigliato a chi cerca un giallo storico e vuole trovare un impianto investigativo dettagliato e preciso.
Un romanzo nel genere "gotico rurale", tipico dell'autore. Davvero avvincente, si legge tutto d'un fiato.
Recensioni
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