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Anno edizione: 2019
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Fuga dalla cortina di ferro Berlino Est, 1976.
«Per rientrare a Berlino Est cambio ogni volta valico. Quello di Friedrichstraße non è mai però una buona scelta. Per effettuare il controllo documenti bisogna attraversare una struttura di acciaio e vetro collegata alla fermata della sopraelevata da un sottopassaggio. L’edificio è ormai da tutti chiamato il Palazzo delle lacrime. La gente, costretta a separarsi, scoppia a piangere. Genitori dai figli, uomini e donne dalla persona amata. C’è chi lo fa sommessamente, chi non si trattiene e i singhiozzi risuonano per tutta la struttura»
Berlino Est, 1976. Una ragazza viene ritrovata uccisa a Treptower Park. A essere incaricato del caso è il maggiore Martin Krause del controspionaggio. Figlio di italiani fuggiti in Germania nella zona di competenza sovietica dopo la fine della guerra, è entrato a far parte dei servizi segreti della Stasi. Le indagini prendono subito una piega imprevista legata alla simbologia politica dell'omicidio. Si complicano ulteriormente quando la pista seguita conduce dritta a Berlino Ovest. Ne nasce un intreccio tra servizi segreti, insospettabili agenti, trafficanti di droga e di ragazze avviate alla prostituzione. Intanto la scia di sangue prosegue sia all'Est che all'Ovest fino a quando Krause capisce che gli omicidi hanno un forte legame con le alte sfere della Germania comunista. È questo il momento in cui viene fermato e deposto dall'incarico. Ma Krause non molla e decide di fuggire all'Ovest per fermare l'assassino. Riuscirà a oltrepassare la cortina di ferro?Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Storia avvincente che rende bene il clima soffocante che si respirava nell DDR dove tutti spiavano tutti . La presa di consapevolezza del protagonista va di pari passo con una vicenda incalzante: da leggere
Un libro scritto con parole essenziali, tratto da una storia vera (come l'autore precisa all'inizio) che pagina dopo pagina ti trasmette la tensione e la paura vissute dai protagonisti. Un libro fondamentale per capire cosa è stato "il muro".
Ho appena finito di leggere l'ultimo romanzo di Grugni “Il Palazzo delle lacrime”. Sono rimasta favorevolmente colpita dalla trama di questo libro. Alcune cose sul «Muro della vergogna» le sapevo, altre le intuivo. Mi sono sempre chiesta come si poteva vivere in una città divisa in due, con la cappa opprimente di una «prigione a cielo aperto». Questo noir ha squarciato il velo che c'era davanti i miei occhi. Esiste ancora oggi tanta confusione su come e perché il Muro sia stato costruito e successivamente distrutto. Il muro di Berlino era una cinta muraria che divise la città durante la Guerra Fredda, che separava la parte Ovest della città dalla parte Est. Il muro era un luogo da attraversare per ritrovare la libertà perduta. L'edificio collocato accanto alla stazione di Friedrichstraße, comunemente noto come “Palazzo delle lacrime” (Tränenpalast), servì alla dittatura della SED fino al 1990 come luogo di preparazione all'espatrio per coloro che lasciavano la DDR per Berlino ovest. Martin Krause (di origine italiana) è un agente del controspionaggio che lavora per i servizi segreti della Stasi. In seguito all'uccisione di una ragazza di vent'anni, trovata morta al Treptower Park il compagno Wolf gli affida il caso. Il filo trainante del romanzo è scoprire chi è il colpevole ma anche come farà il protagonista a cavarsela per uscire da una situazione che va diventando sempre più pericolosa. È una storia vera, ambientata negli anni 70 in una Berlino divisa in due dal muro: una città cupa, grigia e i suoi abitanti erano soffocati dalle vessazioni del regime che tendevano a livellare il pensiero. In un crescendo di situazioni cruente il protagonista si ritroverà a pagare un prezzo troppo alto per la sua coscienza tormentata da mille dubbi. Consiglio la lettura di questo libro perché è una prova d'Autore che ci rappresenta e ci conduce dentro il groviglio di una storia complessa, di un mondo che non doveva esistere.
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