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Anno edizione: 2024
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Nel sogno Fochs provava un particolare senso di inquietudine e la sentiva materializzarsi nel suo stesso respiro, che si aggregava a formare una figura accanto a lui. Il sogno subiva poi un cambio di rotta e la forma del respiro assumeva sembianze umane. Quest'uomo composto di respiro insisteva affinché Fochs continuasse a pungolare il ragazzino fino ad ottenere una confessione. (...) Poi gli dissi di chinarsi e di afferrarsi le caviglie, ma tenendo le gambe il più possibile dritte. (...) Mi avvicinai alle sue spalle gli misi una mano sulla bocca, avvolgendogli l'altro braccio intorno al petto. Allora, dove prima c'era stato il male, io forzai il bene fino a farlo sanguinare. Questo breve estratto è tratto dalla prima parte del romanzo, la prima seduta psicanalitica del prevosto Fochs (prime 50 pagine, le migliori dell'opera, quella più criptica, in cui ancora non si comprende la reale natura del protagonista del romanzo), subito dopo la trama si fa sin troppo chiara, svelando troppo presto le immonde perversioni del prevosto. Il padre della menzogna è comunque un vero e proprio pugno nello stomaco, ovviamente Evenson da ex mormone, ha raccontato fatti reali sotto forma di finzione letteraria. Non so cosa abbia letto il buon Vanni Santoni, recensendo il libro sul Corriere della sera, forse si sarà confuso con l'altro romanzo di Evenson pubblicato da Nottetempo, Gli ultimi giorni, che in effetti contiene marcati elementi esistenzialisti , surrealisti e umoristici. Qui invece non v'è traccia di tutto questo, è un noir, horror thriller crudo e diretto, un libro che fa davvero male.
Una storia estrema sul male e la follia, narrata in prima persona da chi ne è posseduto. Sostenuta da una prosa asciutta e da un ritmo vertiginoso, quest'opera mi ha ricordato, sicuramente in un altro contesto ma in una situazione non cosi diversa, il romanzo "L'assassino che è in me" di uno dei maestri del romanzo nero americano degli anni 40-50, Jim Thompson. Una vera piacevolissima sorpresa.
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