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Anno edizione: 2019
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Inseguendo le voci dei canti fino nel cuore del buio.
«Davvero li sento oscillare, questi poveri abitanti di Grottarda, in ogni gesto, ogni giorno, e se li potessi osservare nel corso della loro vita li vedrei oscillare da quando nascono a quando muoiono, tra la loro esistenza ufficiale e il loro lato nascosto, tra il bisogno di luce, sempre troppo scarsa e precaria, e l'attrazione per il buio che li insegue fin nelle case, fin nel sonno.»
Il viaggio, tra tornanti e gallerie, è interminabile, e all'arrivo si viene accolti dalle maschere spaventose con cui i paesani salutano i forestieri – eppure è proprio quassù che lei voleva arrivare: a Crottarda. La protagonista di questo racconto è una giovane etnomusicologa che ha deciso di condurre una ricerca sull'antico fenomeno dei canti notturni con cui i pastori crottardesi dialogano misteriosamente da una montagna all'altra. Posta sul versante in ombra, e in lotta feroce con Autelor, il villaggio dirimpettaio baciato dal sole, Crottarda è segnata da un'oscurità che, con il passare dei giorni, sembra invadere anche la mente. Anche la conformazione dei luoghi non è che uno specchio del temperamento degli abitanti: il suolo è poroso, l'acqua vi ha scavato doline profonde e tutta la solidità delle cime rischia di collassare in quella invisibile rete di vene. Come in un sogno o in una vivida fiaba, la protagonista insegue le voci dei canti affiancata da due singolari aiutanti – una ragazza strampalata e uno speleologo armato solo della sua lampada frontale – mentre ogni certezza, e la terra stessa, sembrano franare sotto i suoi passi leggeri. La vicenda ha luogo negli anni ottanta ma in un certo senso appare sospesa fuori dal tempo, in un eterno ripetersi delle stagioni: tragedia e commedia vi sono inestricabilmente unite, mutevoli come la luce sui versanti delle montagne. Claudio Morandini dà vita a un canto sulla nostra incapacità di dirci e, al tempo stesso, a un atto di fede nella parola come chiave di una possibile verità.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Sbagliato avere grandi aspettative. Mi piace questo autore e come scrive, ma la storia proprio non è di mio gusto. Ambientata forse negli anni 80, improbabile storia di una studiosa che accetta qualsiasi angheria in una vallata secondaria per ritrovare dei suoni che ricordava dalla sua infanzia. Alloggia in un tugurio (affittacamere...) e viene trattata in modo decisamente inospitale da tutti. E lei se lo fa andare bene, perchè si sa che le donne accettano sempre tutto...no??? Le donne non si ribellano, si fanno trattare con sufficienza dall'albergatore, dal fidanzato, dal capo, dal pastore, dal sindaco...forse non ho colto il senso...
Finalmente Claudio Morandini è ritornato con una nuova uscita. Questa volta per la casa editrice Bompiani , di nuovo con un altro volume dedicato alla montagna. Devo ammettere che non avevo ancora letto nulla di Claudio Morandini anche se avevo sentito molto parlare del suo "neve, cane, piede" e ne ero rimasta molto incuriosita. Appena ho appreso dell'uscita de Gli oscillanti, l'ho voluto subito recuperare. Si tratta di un racconto ambientato in un paesino sperduto nelle Alpi nel quale alcuni pastori adottano dei richiami molto particolari. La protagonista del libro è un etnomusicologa che inizia a studiare questi richiami si trasferisce in questo paesino Ma si rende conto che quando cerca di raccogliere informazioni su questi canti particolari i paesani diventano particolarmente scontrosi e fanno di tutto per farla desistere dal suo studio. Infatti andando avanti nella lettura c'è un lungo crescendo di tensione che arriva fino all'apice conclusivo delle ultime pagine in cui questo che all'inizio sembrava un normale romanzo ambientato nelle alpi, assume dei toni cubi, quasi horror. Non preoccupatevi non c'è nulla di splatter, o particolarmente spaventoso, ne consiglio assolutamente la lettura!
Recensioni
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