L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2014
«Bella notte, amico.» «Bella in verità: e credo che a vederla da terra, sarebbe più bella.»
Le ventiquattro prose che compongono le Operette morali nascono durante il lungo periodo di "silenzio poetico" di Leopardi e costituiscono un unicum nella storia della letteratura italiana. Composte in massima parte in forma di dialogo sull'esempio illustre della trattatistica antica, le Operette danno sistemazione letteraria e intimamente lirica al sistema filosofico leopardiano. Abbandonando gli elementi personali e polemici per assumere un respiro universale e intensamente umano, Leopardi oppone ai «sogni filosofici» dei contemporanei il suo poetico empirismo, consegnandoci testi vibranti di ironia, potenza allegorica, profondità speculativa e vivacità emotiva.
Con un saggio di Andrea Zanzotto.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lettura obbligatoria per ogni amante della letteratura italiana. Ogni prosa mostra una sfaccettatura del pensiero di Leopardi. Opera profonda e immensa. Assolutamente consigliata.
Opera meravigliosa, soprattutto per chi desidera capire meglio la filosofia di Leopardi. Inoltre, ha un'introduzione fatta un eccellente professore di Letteratura Italiana all'Università di Torino. Un'edizione bellissima, non poteva mancare nella mia libreria.
Giacomo Leopardi, facendosi portavoce di una forma radicale di materialismo meccanicistico, la illustra compiutamente nelle "Operette morali", composte tra il 1824 e il 1832 e pubblicate in diverse edizioni tra il 1827 e il 1845, determinando il mito scolastico del "pessimismo cosmico". Quest'ultima conseguenza fa sì che spesso, presi dal sacro fuoco dell'insegnamento (e faccio io per primo il mea culpa), si sia così intenti a spiegare puntigliosamente il concetto da trascurare la lettura concreta di questi ventiquattro brevi testi, che, oltre a spiegare meglio di qualsiasi interprete il pensiero dell'autore, consentirebbe di notare come l'opera sia meritevole di grande attenzione non solo dal punto di vista del contenuto, ma anche (e mi verrebbe quasi da dire soprattutto) sul versante della forma, configurandosi come un tentativo ben consapevole di fornire un modello di prosa italiana moderna, proprio negli stessi anni nei quali un suo autorevole ma più devoto collega - conte pure lui - tentava un'analoga operazione tra le rive di un lago lombardo e le sponde di un fiume toscano. Recensire oltre le "Operette morali" sarebbe ovviamente presuntuoso e inutile, dunque massimo dei voti a occhi chiusi e spazio alle parole del conte di Recanati, dalle quali non di rado traspare un altro punto di contatto con Manzoni, cioè l'amore per l'ironia, che nel primo profuma più di zolfo e nel secondo più d'incenso. "Da giovane, avendo composto alcuni versi, e adoperatovi certe voci antiche; dicendogli una signora attempata, alla quale, richiesto da essa, li recitava, non li sapeva intendere, perchè quelle voci al tempo suo non correvano; rispose: anzi mi credeva che corressero; perchè sono molto antiche." (p. 167) "Io quanto a me, con licenza vostra e del secolo, sono infelicissimo." (p. 254)
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore