Lugduni, apud Antonium Gryphium (Antoine Gryphius), In-16° (120x72mm), pp. 574, (2), legatura coeva p. pergamena floscia. Imprese tipografiche al frontespizio e al colophon. Qualche gora lieve, lavori di tarlo al margine interno di numerose pp. Antiche note di appartenenza. Edizione lionese cinquecentesca (riproducente la precedente del 1578) delle opere poetiche latine del Vida, fra cui figurano la \Christiade\, il \De ludo Scacchorum\ (o \Scacchia Ludus\), uno dei più celebri poemi consacrati al gioco degli scacchi, il \De Arte Poetica\, che riprende l'esempio oraziano della trattatistica d'arte poetica versificata, il \De Bombyce\, poema sul baco da seta. La \Christiade\, poema latino in sei libri, steso su incitamento di Leone X, apparve nel 1535 e rappresenta uno dei primi esempi di poesia epica religiosa delle nostre lettere. Il Vida assunse a prototipo dell'eroe la figura dello stesso Cristo, in una sorta di parafrasi in versi dei Vangeli che ebbe non poca influenza sul Tasso, su Milton e su Klopstock. \La Christiade renferme des passages d\un eclat incontestable\ (Saint-Marc Girardin). Il \De ludo Scacchorum\, edito primamente nel 1527, incentrato su simulazioni di partite fra Apollo e Mercurio ed altre divinità mitologiche, descrive il gioco in tutte le sue mosse principali, offrendo al contempo una garbata caricatura della mitologia classica. L'opera conobbe anche svariate versioni italiane con il titolo di \Scacchiade\. Marco Girolamo Vida (Cremona, 1470-Alba, 1566), teologo ed ecclesiastico protetto da Leone X e da Clemente VII, nel 1533 fu eletto Vescovo di Alba e partecipò nei suoi ultimi anni al Concilio di Trento (dalla sua partecipazione al Concilio nacquero le \Constitutiones Synodales\, aspra condanna della corruzione del clero). Di Cesare, Bibl. Vidiana, n. 25. Adams, V-700. Manca a S.T.C. French Books (che, p. 439, cita edizioni lionesi del 1541 e 1548).
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