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Anno edizione: 2020
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Invidio in Giorgio dell’Arti la capacità di scovare storie come questa e di saperle scrivere tanto bene.
Questo romanzo nasce da un fatto curioso, realmente accaduto, che non è sfuggito a Giorgio dell’Arti nel rileggere il Corriere della Sera del 1910. Tutto ruota intorno alla figura avvenente e ambigua della vedova Siemens, di origine tedesca, Eleonora Füssli, la quale, per le sue amicizie, risulta troppo vicina all’ambiente militare, fin dalla morte del generale Saletta, alla sua attuale relazione col generale Fecia di Cossato che poi sposerà. Ciò suscita una calorosa interrogazione parlamentare da parte degli onorevoli Leali e Chiesa: quest’ultimo, di fronte al rifiuto del generale Prudente di rispondere in merito, dà in escandescenze, insultando e accapigliandosi. Per le offese ricevute, Chiesa viene sfidato a duello dall’onorevole Morando, oltre che dai generali Prudente e Fecia di Cossato, con i quali ha avuto una diretta colluttazione verbale. La storia fa molto rumore, tanto da scatenare gli appostamenti selvaggi dei cronisti. Il duello d’onore faceva parte del costume dell’epoca, anche se per gli incidenti occorsi cominciava ad essere malvisto ed era un atto fuorilegge, pure se i controlli erano blandi. In questo caso, si risolve con lievi ferite al viso riportate da Chiesa nel duello con Prudente e con escoriazioni al volto inflitte a Fecia di Cossato e poi con una pacificazione generale. Resta insoluto il mistero della vedova Siemens, sospettata di spionaggio a favore degli austro-tedeschi, che erano considerati in politica, da molti rappresentanti osteggianti della Triplice Alleanza, i nemici degli italiani. Si legge tra le righe la supposizione che, essendo ben pagata dai Siemens, potesse passare informazioni utili per il loro lavoro dei telegrafi. Giorgio dell’Arti, ricostruendo dalla cronaca del giornale questa trama intrigante, con uno stile fluido e accattivante, ci offre uno spaccato storico e sociale dell’epoca interessante, un ritratto suggestivo d’altri tempi capace di gettar luce su molti aspetti antropologici e morali.
Piacevole da leggere , con ironia descrive l'istrionismo di quei ( solo quei ?) tempi (con la mania del duello) nel mondo della politica , senza scadere nel dissacratorio. Dopo tutto viene fuori un misto di ammirazione e bonaria presa in giro per Eugenio Chiesa e gli ambienti della "estrema".
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