Marlene Dietrich lo definì “l’unico vero principe di Hollywood”, per noi spettatori era semplicemente… Cary Grant!
C'era un che di fresco, di scoperto, di spudorato, nel piacere e nella gioia che si rivelavano nella sua risata. Era rapido di riflessi e aveva un'eccezionale presenza di spirito. Era un fascino che non si può descrivere con le parole: come descrivere la scintilla di gioia malandrina e pericolosa che traluceva da tutto il suo atteggiamento? Le sue movenze da gatto? I suoi occhi umidi d'allegria?
Una volta disse anche lui che avrebbe tanto desiderato essere Cary Grant. Voleva dire che nessun essere umano al mondo avrebbe potuto incarnare tutte le qualità delle quali il suo personaggio era un esempio o una promessa.
Facciamoci rapire ancora una volta dal suo fascino, con i tre film contenuti in questa raccolta.
In “Once Upon A Time” (L’OTTAVA MERAVIGLIA)del 1944, Cary Grant è alle prese col personaggio di Jerry Flynn, impresario dello spettacolo che dopo grandi successi ha infilato tre fiaschi uno dopo l’altro e per i debiti accumulati rischia di vedersi cacciato dal teatro che ha gestito per anni. Pare però risolutivo l’incontro fortuito con il piccolo Arthur, un ragazzino con uno straordinario talento…
Clima natalizio invece per “The Bishop’s Wife” (LA MOGLIE DEL VESCOVO) del 1947. In questa divertente commedia surreale, un angelo custode, inviato sulla Terra per aiutare un vescovo protestante nella costruzione di una nuova cattedrale, finisce per innamorarsi della moglie del suo protetto….
Infine “The Awful Truth” (L’ORRIBILE VERITA’), del 1937. Una delle migliori commedie americane su una coppia che si appresta a divorziare ma che, nei novanta giorni tra la sentenza e il momento in cui questa deve diventare esecutiva, scopre nuovamente d'amarsi… in una sorta di calvario comico, un cammino verso la redenzione lastricato di dolorosa ilarità!
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