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Una bambina scomparsa, un’indagine dal ritmo serrato, una città che nasconde troppi segreti
Lugano, 29 ottobre 1934. Il delegato Ezechiele Beretta, massima autorità della polizia cittadina, se ne sta rintanato in un angolo del bar Lugano a gustarsi il primo caffè del mattino, quando il trambusto proveniente dall'esterno attira la sua attenzione. Gli abitanti del malfamato Sassello avanzano verso il centro della piazza al seguito di Mosè Guerreschi che incede lentamente con la piccola Ombretta aggrappata ai suoi pantaloni vecchi e logori e un fagotto stretto in braccio. Non portano problemi. Quella processione è una richiesta d'aiuto. Beretta afferra il fagotto, una vecchia coperta militare da cui spunta la testa di un bambino esanime, Agostino Guerreschi, e si precipita in ospedale dove si assicura che il piccolo riceva cure adeguate. La ricostruzione di Agostino viene archiviata come una fantasia infantile, un modo per coprire le marachelle che hanno portato a quell'incidente quasi mortale. Pochi giorni dopo, però, quando Ombretta viene rapita in circostanze analoghe sotto gli occhi della madre e di una vicina, Beretta maledice le sue conclusioni affrettate e capisce che non c'è un attimo da perdere se vuole restituire a quella povera famiglia la bambina sana e salva. Tra false piste, intuizioni geniali e squarci sulla vita privata del tormentato protagonista, le indagini procedono faticosamente, ostacolate dai poteri forti della città che non vogliono guai, mentre ombre sempre più minacciose si allungano sulle acque blu del lago che bagna la città.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Assolutamente deludente anzi dovrei dire deludentissimo! 2 stelline solo per la descrizione della Lugano che fu
Un bel giallo: elegante, mai sopra le righe, mai cadute di stile. La storia è originale e molto avvincente. Stupenda l'ambientazione nella Lugano degli anni '30, ineccepibile da un punto di vista storico. Si legge tutto di un fiato. Lo consiglio.
Ho scelto di leggere questo libro senza conoscerne l’autore e senza quasi leggere la trama, attratta principalmente dall’ambientazione, e la mia “scelta al buio” è stata premiata. Dario Galimberti ci racconta una storia cupa sullo sfondo placido del lago di Lugano. Siamo nel 1934, ed il delegato Ezechiele Beretta si trova ad indagare sulla scomparsa di Ombretta, una bambina bionda che ci rimanda subito con la memoria alla piccola Maironi di Fogazzaro. La vicenda, narrata con una scrittura scorrevole, è coinvolgente. Bellissime le descrizioni dei panorami che circondano il lago, e di alcune vie e contrade della città che oggi non esistono più. A questo proposito all’inizio del libro potete trovare una piantina di Lugano negli anni trenta, mentre nelle ultime pagine è riportata una nota dell’autore che indica le vicende storiche da cui ha preso spunto. Non è difficile affezionarsi ai personaggi che popolano il racconto e provare empatia per loro. Per quanto riguarda il finale, non mi è sembrato né scontato né troppo affrettato nel portare la storia a conclusione, come spesso capita. Decisamente soddisfatta, leggerò altri libri di questo scrittore.
Recensioni
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