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Lo scontro finale tra la dinastia dei Kane e il male assoluto del Caos. Non perdetevelo! Bellissima conclusione di una straordinaria trilogia Per quanto abbia adorato Percy Jackson, le storie dei fratelli Kane mi sono piaciute ancora di più. Quest’ultimo libro è stato eccezionale, anche se la Piramide Rossa rimane il mio preferito. In particolare ho trovato lo scontro finale contro Apophis semplicemente straordinario, a dir poco epico. Sicuramente il serpente del Caos è uno degli antagonisti più potenti mai visti, di gran lunga peggiore di Crono o Gea. L’unico neo negativo sono i “finali amorosi” della storia, fin troppo banali e scontati. Al di la della trama... C’è una cosa che proprio non mi va giù, fin dal secondo libro. Mi rendo conto che Riordan abbia la tipica mentalità di un americano moderno, ma parlando di una realtà tanto diversa come quella dell’Antico Egitto bisogna cercare di pensare come loro, ossia gli antichi egizi. Seguire il Faraone perché è forte? Solo perché è forte? Ma che storia è questa! Il Faraone andava seguito perché era il Faraone, senza se e senza ma. I complotti c’erano e alcuni gruppi ostili al sovrano, soprattutto i sacerdoti, potevano contrastarlo, perfino avvelenarlo (entrambe ovviamente sbagliate), ma mai disubbidire a un suo ordine pubblico, come una chiamata alla battaglia, o tentare di ucciderlo davanti a tutti. Erano cose impensabili. Quella storia dell’Ordine e del Caos in equilibrio mi sembra senza né capo né coda. Se la sconfitta del Caos spinge l’Ordine a ritirarsi, essendo i due in equilibrio, ciò vale anche al contrario, logicamente, per cui se anche Apophis avesse vinto in qualche modo ne sarebbe stato indebolito. Essendo una regola semplice, che un essere perfino più antico di Ra dovrebbe conoscere, mi sembra un controsenso.
Questo ultimo libro della saga mi è piaciuto di più rispetto al precedente, conclude benissmo una saga mozzafiato che tutti dovrebbero leggere. Non metto il massimo del punteggio per due motivi: - nella traduzione vi erano (specie nella prima metà del libro) un sacco di errori di battitura. E un errore in particolare non mi è piaciuto affatto, ossia hanno sbagliato a riportare un nome (hanno messo "Setne" quando lui non c'entrava assolutamente un tubo in quella parte) - la soluzione al triangolo Sadie/Walt/Anubi era abbastanza intuibile, infatti già all'inizio del libro avevo capito come sarebbero andate le cose (e ho azzeccato) Ad ogni modo mi è piaciuto davvero tanto. Forse pensavo qualcosa in più nella battaglia finale con Apophis, però non è stata deludente. Spero proprio che Riordan scriva ancora qualcosa su Carter e Sadie perchè sono due personaggi straordinari.
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