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Torna finalmente in libreria, introvabile ormai da tempo l'edizione 2010, quest’opera fuori dell’ordinario di Stefano Tonietto. L’autore si è fatto conoscere negli ultimi anni per la sua felicissima "Letteratura latina inesistente" (Quodlibet, 2017; presentazione e apprezzamenti critici sul sito Internet dell'editore), per un saggio sull’assenza di Antonio da Padova nell’opera di Dante («Studi italiani», anno XXVIII, luglio-dicembre 2016), per più di un riconoscimento da parte della toscana Accademia dell’Ottava (se ne veda il sito Internet). La nuova edizione di "Olimpio da Vetrego" - corredata di una premessa di Sara Ricci, di un ricchissimo apparato paratestuale e della nota dell'autore “Una vicenda editoriale” - è impreziosita da trentasette illustrazioni di Alberto Piancastelli (disegno di copertina di Andrea Carlo Pedrazzini). Opera vasta, questo "Olimpio da Vetrego" – un poema in sessantaquattro canti che si distende per 4.633 ottave e del quale il risvolto di copertina della prima edizione ironicamente sottolineava l'indubbio peso e l’evidente spessore – ma soprattutto opera-mondo, in cui decine di personaggi indimenticabili appaiono, scompaiono, amano, odiano, smodatamente mangiano e bevono, brigano, combattono, muoiono, uccidono, dando vita a un ricco e complesso universo di relazioni e animando scenari sempre cangianti... Propongo qui - a titolo di proemio - un'ottava del canto XLVII: "Armi, donne, cavalli e capitani, / diavoli e papi, santi e peccatori, / stragi e massacri e corpi fatti a brani, / principi, duchi, conti e imperatori, / genti di Cristo e popoli pagani, / vizi, virtù, pietà, gioie, dolori, / morte per aria ed acqua e terra e fuoco / io canterò; scusatemi s’è poco." Per una presentazione di quest'opera - una delle più affascinanti, gustose, esilaranti, folli che siano state pubblicate in Italia nel nuovo secolo - rinvio qui a una mia scheda disponibile sul sito Internet della Biblioteca Civica "Bonetta" di Pavia nell'area "recensioni".
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