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L'ambientazione sia storica che geografica mi aveva incuriosita. Il tema anche era molto accattivante, però non è stato sviluppato in maniera avvincente a mio parere. Potenzialmente avrebbe potuto essere un bel romanzo storico, che faceva conoscere l'operazione grifone e la situazione nelle Ardenne nel '44, quindi una parte della seconda guerra mondiale che non è conosciuta a tanti. Però è un romanzo abbastanza piatto e con pochi punti avvincenti. Concordo con chi non ha apprezzato come è stata descritta la bambina: ha tratti e comportamenti tipici degli adulti e fuori contesto per una bambina, anche se ha vissuto esperienze traumatiche
La vita è fatta di scelta e spesso quelle che prendiamo condizionano il nostro percorso. Lo sa molto bene Mathias, un soldato delle SS che, durante la battaglia delle Ardenne, siamo nel 1944, compie una scelta terribile che avrà ripercussioni sulla sua vita. Oggi siamo vivi è o per lo meno dovrebbe essere la storia di una amicizia tra Renée, una bambina ebrea e Mathias, appunto, ma il rapporto tra i due non è molto ben sviluppato e i due riescono a condividere davvero poco insieme. Lo sfondo della Seconda Guerra Mondiale è descritto molto bene con con diversi particolari e aneddoti, ma il resto è superficiale e poco approfondito. Non si riesce ad emozionarsi, a provare empatia per i vari personaggi. Forse siamo noi gli artefici del nostro destino o forse la vita ha già in mente un piano per ognuno di noi, ma cambiare il proprio percorso e iniziare un nuovo capitolo della nostra vita è davvero possibile e la storia di Mathias è un esempio in tal senso.
Sinceramente leggendo la trama mi aspettavo qualcosa in più... Una manciata di pagine che racconta, escludendo l'epilogo, soltanto un paio di giorni vissuti all'interno di una cantina, con l'alternarsi di soldati americani e tedeschi a controllare una famiglia rifugiata. Ho trovato troppo misero lo spazio dedicato al rapporto speciale tra Renèe e il suo mancato carnefice Mathias, che invece erano il fulcro della storia e poche descrizioni e dettagli che avrebbero reso sicuramente il romanzo più avvincente e sofferto. Alcune pagine fatte di date, episodi già fin troppo noti e nomi di spedizioni belliche sembrano ricopiate da qualche libro di storia e non aggiungono niente di significativo alla trama che manca a mio avviso di profondità ed emozione.
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