Officina del macello, è un volume composito, che propone quattro saggi, firmati da Sergio Dini, Lorenzo Pasculli, Silvio Riondato, Giulia Sattolo, Massimo Vitale e Matteo Polo, con al centro un racconto grafico di Gianluca Costantini ed Elettra Stamboulis. La vicenda portata all'attenzione è quella della rivolta e della conseguente decimazione della Brigata Catanzaro, avvenuta a Santa Maria la Longa fra il 15 e il 16 luglio del 1917, vicenda ambigua, frutto tragico del clima della guerra, dei metodi seguiti dagli alti gradi per gestire l'esercito e dello scollamento, anche sociale, fra ufficiali e truppa. Il racconto di Costantini e Stamboulis è una drammatizzazione degli eventi che richiede la conoscenza dei fatti da parte del lettore e dunque è opportunamente preceduta da due testi, che raccontano la storia della Brigata Catanzaro. Tono dominante è il senso di disorientamento, che smarrisce tutti gli attori in gioco e impedisce qualsiasi negoziazione: la negazione da parte dello stato maggiore del promesso riposo spinge i soldati alla rivolta, la rivolta alla decimazione. In questa temperie, si intrecciano varie trame: ci fu sobillazione? Si colse l'occasione per una punizione esemplare? O, più semplicemente, più tragicamente, si innescarono meccanismi riflessi di sopravvivenza: vita contro potere? Dal punto di vista narrativo, a togliere riferimenti e punti fermi sono il montaggio e la ricchezza stilistica nel disegno: da una parte abbiamo scene brevi, serrate, e attenzione ai volti, lontani dal naturalismo in favore dell'espressività; dall'altra, il tratto da schizzo diventa graffio, macchia, citazione stilistica (l'ira di Cadorna pseudocubista), elaborazione da fotografia, e allegoria (i fanti come pupazzi). Officina del Macello è anche un'efficace divulgazione storica, dove i testi consentono di cogliere sensi, spunti e sfumature che affiorano dalle pagine illustrate, che a loro volta fanno vivere l'umanità di cui quei testi parlano. Simone Rastelli
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