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Le odi di Pindaro. Traduzione di Giuseppe Borghi riveduta e corretta dal traduttore
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Descrizione


Cm. 14, pp. xii 370 (2). Con piccola incisione al frontespizio e due illustrazioni incise da Benatti f.t. Legatura coeva in mezza pelle verde con punte dorso a nervi con filetti e titoli in oro. Ben conservato. Il volume fa parte della collana "L'ape della letteratura per la gioventù. Serie seconda". Con etichetta di possesso alla pagina preliminare.
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Dettagli

1831
xii 370 (2) p.
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2560222012604

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(Cinocefale, Tebe, 518 - Argo 438 a.C.) poeta greco. Nacque da nobile famiglia. Dopo un periodo passato a Tebe si trasferì ad Atene, dove ebbe come maestri Apollodoro, Agatocle e Laso d’Ermione. Del 498 è il primo componimento datato, la X Pitica per Ippocle di Tessaglia. Durante le guerre persiane mantenne un atteggiamento distaccato, quasi indifferente, ma più tardi cantò Atene come «baluardo della Grecia». Fu in Sicilia alla corte di Gerone di Siracusa insieme a Bacchilide (con il quale, nel 476, celebrò la vittoria olimpica di Gerone). Scarse sono le notizie sugli anni successivi: l’unica data sicura è il 446 (VIII Pitica per un atleta di Egina). Si tramanda che Alessandro Magno, quando nel 336 distrusse Tebe, volle risparmiata la sua casa.P. trattò tutte le forme della lirica corale:...

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