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Romanzo storico ambientato nella seconda metà del 1600. Narra la caccia all'uomo dei firmatari della condanna a morte di re Carlo I, dopo la restaurazione della monarchia e la fine del "parlamento puritano" di Cromwell e compagni. Molto buone le descrizioni delle varie ambientazioni e scorrevole la trama, anche se, a mio parere, forse un pò troppo lenta. Da rimarcare l'ottima descrizione della mentalità dei puritani nelle nuove colonie americane, con una visione completamente permeata dalla religione.
Bella ricostruzione storica - romanzata - ma ben documentata della persecuzione operata dai nuovi "realisti" di Carlo Stuart II dal 1666 fin quasi alla fine del secolo, per giustiziare i firmatari dell'atto di condanna a morte di Carlo I - Capitanati da Cromwell e i suoi 2 parenti colonnelli oltre ai giudici del parlamento repubblicano puritano. Da leggere per colmare lacune storiche del periodo delle due guerre civili in Inghilterra tra i puritani e i realisti protestanti. Scrittura scorrevole, ben impiantata, e con la giusta suspence.
Corre l’anno 1660 e in Inghilterra ritorna la monarchia dopo gli undici anni della repubblica di Oliver Cromwell, repubblica nata con la condanna a morte eseguita per decapitazione di Re Carlo I Stuart, a cui ora è subentrato il figlio Carlo II che vuole un taglio netto con il passato, perseguitando i ribelli e dando in particolare la caccia a quelli che hanno sottoscritto la sentenza grazie alla quale il padre è stato giustiziato. E’ così che vengono rintracciati quasi tutti i firmatari, che vengono poi condannati a morte, ma c’è chi riesce a fuggire, in particolare Edward Whalley e suo genero William Goffe. Non si nascondono in Inghilterra, ma riescono a salpare per l’America e ad arrivare là nelle nuove colonie. Sulle loro tracce il governo mette Richard Nayler, un autentico mastino, grato per l’incarico anche perché in tal modo conta di concretizzare una vendetta personale. I due uomini, seguaci del puritanesimo, per quanto aiutati dai confratelli, conducono una vita errabonda, fatta di paure e senza prospettive. Non vado oltre, perché se dovessi raccontare tutto farei un dispetto a chi intende leggere il romanzo e poi anche perché, per quanto dovessi cercare di essere succinto, finirei comunque per essere eccessivamente prolisso, circostanza certamente non idonea per una piacevole lettura a video. Preferisco invece soffermarmi sui pregi dell’opera e sull’unico difetto, che lascio per ultimo. La caccia all’uomo che intraprende Nayler e che durerà una ventina d’anni impone al romanzo un ritmo incalzante, con l’inevitabile desiderio del lettore di sapere le mosse successive; l’atmosfera non manca, anzi è ricreata in modo pregevole, con questi due uomini che sono in fuga senza concrete speranze di cambiare la loro sorte, in una tensione che a tratti sgomenta. Anche l’ambientazione è resa benissimo, con la descrizione del mondo dei puritani, della vita nelle nuove colonie, con i contatti non sempre pacifici con i nativi.
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