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E' una descrizione delle strutture morfologiche e sintattiche dell'italiano nella prospettiva della linguistica moderna (generativismo, ipotesi inaccusativa, ecc.). Non consigliabile per gli L2 o per chi cercasse un rapido "risolvidubbi".
Ottimo compendio di linguistica, aggiornato e facilmente fruibile. Le varie questioni sono affrontate con grande chiarezza e ad esse è riservato lo spazio giusto per approfondirle senza eccedere. Chiaro e comprensibile: lo consiglio.
Giampaolo Salvi e Laura Vanelli sono riusciti nell’impresa di sintetizzare e divulgare i risultati della “Grande grammatica italiana di consultazione” in tre grossi volumi, coordinata da Lorenzo Renzi, e a cui hanno collaborato con ricerche di grande rilievo scientifico. Il volume è infatti dedicato “a Cino Renzi, che ci ha insegnato quasi tutto”. I due autori avevano già scritto una grammatica per il “Lexicon der romanistischen Linguistik” nel 1988, ma bene hanno fatto a porsi il problema della divulgabilità del loro lavoro. IL gruppo riunito intorno a Renzi aveva prodotto infatti un’opera di grande rilievo scientifico, ma la mole ne impediva l’uso quotidiano a insegnanti e studenti universitari. Il nuovo stile comunicativo permette a Salvi e Vanelli un’esposizione della materia più accessibile e convincente. Soprattutto, quello che si comprende a ogni pagina è che l’aggiornamento scientifico non è in contrasto con la possibilità di un uso didattico; al contrario, tutta una serie di etichette e abitudini imbarazzanti in voga nelle scuole mostra la sua improponibilità didattica se confrontata alla chiarezza delle soluzioni interpretative qui praticate. Si veda per un solo esempio la trattazione delle proposizioni inaccusative, che permette una serie di accorgimenti didattici, illuminanti anche per la soluzione di un problema non risolto dalle grammatiche scolastiche, ma cruciale, come i criteri di selezione dell’ausiliare nei tempi composti. Ma il libro non si limita solo a una divulgazione dell’opera maggiore (e insostituibile), perché le nuove preoccupazioni anche didattiche portano a nuove acquisizioni sia ella presentazione dei fenomeni linguistici sia nella scelta degli strumenti didattici. Anche in questo caso, mi limito a un solo esempio, l’uso efficace della nozione di “valenza verbale”, pur senza approfondire la grammatica della dipendenza verbale originata dai grandi lavori di Lucien Tesnière. Uno strumento di studio e di lavoro efficacissimo.
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