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scheda di Picollo, F., L'Indice 1992, n. 2
Il capitale umano, inteso come le conoscenze tecnico-manageriali necessarie per gestire il sistema economico e le sue trasformazioni tecnologiche, è ormai uno dei fattori critici della competizione economica. In quest'ottica, Deaglio si interroga sulle conseguenze sociali e strutturali della tecnologia. I cambiamenti più profondi delle economie occidentali dal dopoguerra a oggi sono infatti imputabili alla tecnologia, cioè all'introduzione dell'elettronica nei processi produttivi. Ciò ha comportato modificazioni nello stesso modo di produrre poiché i sistemi produttivi basati sull'elettronica possono funzionare efficientemente solo in un quadro di decisioni decentrate, il che implica inevitabilmente un'organizzazione che si avvicina a quella dei mercati concorrenziali e una società con caratteri decisamente più individualisti. Le figure salienti in questi processi produttivi vengono così a costituire una nuova classe sociale: la "nuova borghesia" dell'era elettronica, la cui caratteristica distintiva è il possesso di "capitale umano" solo indirettamente e molto limitatamente trasferibile agli eredi, anziché di capitali fisici e/o finanziari. È una rivoluzione che comporta una trasformazione di valori in un numero amplissimo di attività e di aspetti della vita di tutti i giorni. È grazie all'"energia egoistica" di questa nuova classe che il capitalismo ha potuto risollevarsi, ma la nuova borghesia, a differenza della vecchia, manca ancora di un progetto politico e civile che abbracci tutta la società.
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