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Il bacio di Giuda, le lacrime di Pietro, la fuga dei discepoli, sudore e sangue, l'abbandono del padre, l'assoluta solitudine, la preghiera. La notte del Getsemani è la notte dell'uomo.
«La qualità letteraria è notevole, l'aspetto pedagogico come sempre chirurgico, la narrazione attiene al fascino che l'autore emana anche dagli schermi televisivi ogniqualvolta affronti temi di interesse generale, riconducendoli all'alveo accademico con efficacia pressoché assoluta» - Luca Bottura, Robinson
Secondo il racconto dei Vangeli, Gesú, dopo l'Ultima Cena, si ritira nei pressi di un piccolo campo poco fuori Gerusalemme: è il Getsemani, l'orto degli ulivi. Alla testa di un gruppo di uomini armati, arriva Giuda che indica Gesú ai soldati baciandolo. Questo bacio è divenuto il simbolo dell'esperienza straziante del tradimento e dell'abbandono. Ma anche i suoi discepoli e Pietro stesso, il piú fedele tra loro, tradiscono il Maestro lasciandolo solo. Nella notte del Getsemani non c'è Dio, ma solo l'uomo. È lo scandalo rimproverato a Gesú: aver trascinato Dio verso l'uomo. La notte del Getsemani è la notte dove la vita umana si mostra nella sua piú radicale inermità. In primo piano c'è l'esperienza dell'abbandono assoluto, della caduta, della prossimità irreversibile della morte e della preghiera. La notte del Getsemani è la notte dell'uomo.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
. Recalcati commenta passi di Vangeli come se parlasse di eventi reali e considerando attendibile ciò che è stato tramandato dalla Chiesa, senza metterlo in dubbio e senza sottoporre ad esame razionale possibili incongruenze. I versetti sull'agonia di Gesù al Getsemani e gocce di sangue nel sudore sono considerati da vari studiosi come aggiunte apportate nel II e III secolo per contrastare "eresie" su un Gesù solo divino. Nei Vangeli canonici Gesù è presentato come qualcuno che conoscesse il futuro e perciò avrebbe saputo che dopo alcune ore di sofferenza avrebbe trascorso l'eternità in Paradiso. Anche postulando che fosse un uomo, non sarebbe stato un uomo qualsiasi che potesse dubitare dell'esistenza di Dio. Secondo la dottrina di quasi tutte le denominazioni cristiane Gesù è anche Dio: stava quindi pregando una Persona di Se stesso? Essendo Gesù Dio e uomo conosceva il proprio futuro di Resurrezione e assunzione in Cielo. La sua condizione sarebbe stata molto meno drammatica di quella di diverse persone che in epoche diverse sono state torturate, sapevano che quasi sicuramente sarebbero state uccise e non credevano in una vita ultraterrena o ne dubitavano. Il dramma di Gesù, divino Figlio di Dio sarebbe stato quello di soffrire qualche ora prima e durante la crocefissione? Temeva il dolore fisico pur sapendo che sarebbe stata una breve parentesi in un'eternità di beatitudine? Gesù sperimentava il silenzio di Dio dopo una preghiera? Ma da cosa lo ricava Recalcati? Dio padre cosa avrebbe dovuto rispondergli? Non c'era un piano approvato da Gesù, Figlio della Trinità divina? Recalcati potrebbe immaginare che Gesù non conoscesse il futuro, ci siano state aggiunte non veritiere nei testi dei Vangeli canonici, e Gesù avesse sperimentato il crollo delle illusioni e l'inesistenza o l'indifferenza di Dio. Ma Recalcati sembra un cristiano. Si può leggere "Processo e morte di Gesù : un punto di vista ebraico" di Chaim Cohn e "Gesù non l'ha mai detto ... di Ehrman.
Ogni pagina del libro è interessante e capace di suscitare riflessioni sulla propria fede, se si è credenti circa la divinità di Gesù e l'esistenza di un Dio Padre. Non ci sono difficoltà nelle lettura del saggio, quando affronta le tre fasi che connotano l'esperienza di Gesù nel Getsemani: l'abbandono dei propri discepoli; il tradimento di Giuda e di Pietro e l'angoscia difronte alla morte. La parte più ostica e difficile da capire è racchiusa nelle ultime 10 pagine ,quando l'autore affronta il problema del silenzio di Dio, difronte alle invocazioni del Figlio. Recalcati ritiene che, paradossalmente, proprio grazie al silenzio di Dio Gesù giunge a volere la volontà del Padre" Non la mia ma la tua volontà sia fatta". Non è facile comprendere questa tesi. ..
Libro breve ma intenso, che offre diversi spunti di riflessione, dando una visione psicoanalitica diversa dalla consueta visione teologica. Ne consiglio la lettura sia per credenti che no. Da meditare
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