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Ulteriore impressione dopo una seconda e attenta lettura: Superficie brillante, divertente, frivola e immaginifica, tipica della letteratura dell'immaginario post moderno, linguaggio scorrevole, non troppo articolato, estremamente colloquiale, di non eccessive pretese semantico-sintattiche (linguisticamente il paragone con Leiber è quantomeno azzardato). Superficie all'altezza? assolutamente si, ovviamente di qualità, soprattutto per i lettori contemporanei, ciò che mancano sono i sottostrati, gli strati ulteriori al di sotto di una lettura superficiale, che rendono un'opera letteraria molto di più che mero intrattenimento, quegli strati che si rivelano solo ad occhi attenti e profondi, agli occhi che scavano con lo sguardo e dissotterrano ciò che il lettore comune non riesce a visualizzare, e una volta che risalgono in superficie, rivelano l'intima essenza e complessità letteraria e di pensiero che solo le grandi opere possono intimamente fornire, anche se mirabilmente occultate, ai lettori più preparati ed esperti.
Notte d’ottobre (A Night in a Lonesome October, 1993) è l’ultimo romanzo scritto da Zelazny prima di morire di cancro nel 1995 e, curiosamente, diventa il primo della collana “Novecento Fantastico” inaugurata dall’editore Hypnos. In un carosello di miti vittoriani e lovecraftiani, collocato nella Londra dell'Ottocento, assistiamo all'acerrima sfida tra i partecipanti del Gioco, una competizione che tiene in bilico le sorti del mondo intero. Si disputa ogni dieci anni durante la notte di Ognissanti, quando particolari congiunzioni ancestrali propiziano l’apertura di un varco dimensionale permettendo l’avvento dei Grandi Antichi. Una lettura dalla di smaliziata scorrevolezza capace di intrattenere fino all’ultima pagina.
Grande merito come sempre alla Hypnos, per aver portato nel nostro paese quest'opera (inedita in Italia) di Zelazny. Romanzo caratterizzato da una sfrenata immaginazione che questo scrittore aveva già dimostrato in ambito fantascientifico (a lui più congeniale), opera lovecraftiana (ormai una costante, un marchio di fabbrica per l'editore milanese, ma non solo, e che personalmente non riesco spesso ad apprezzare, troppi gli epigoni del genio di Providence, e poca la qualità dei contenuti e della prosa). In ogni modo "Notte d'ottobre" è un buon romanzo d'intrattenimento, fantastico, immaginifico, giocoso, ma pur sempre solo puro intrattenimento e nulla più. Questa è ovviamente solo un'opinione personale, per uno come me che non ha mai avuto una visione della narrativa fantastica come solo divertimento o intrattenimento, Sono ben altre le vette artistiche che questa straordinaria casa editrice ha in passato raggiunto, mi riferisco ad autori pubblicati nel loro catalogo, di immenso valore METALETTERARIO e artistico come Aickman, Machen; Blackwood; Ewers, Grabinski, Onions, O'Brien, etc.. tutto il resto è opinabile corollario. Eterna gratitudine a questa encomiabile redazione di esperti e appassionati, per averci messo a disposizione le suddette gemme letterarie, ingiustamente dimenticate.
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