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Un film intimo e personale di Tarkovskij, la trama si concentra su un autore sovietico il poeta Andrej Gorciakov in viaggio in Italia per scrivere la biografia di un compositore del Settecento accompagnato da un'interprete di nome Eugenia , L'autore cercava un luogo in Italia che potesse fungere da vero e proprio centro della storia .e la scelta ricadde su Bagno Vignoni in provincia di Siena i bagni di Santa Caterina di Siena, lo scopo del regista era dare una forma visiva alla nostalgia, la nostalgia tipica di tutti quelli che abbandonano la Santa Madre Russia. Obiettivo pienamente raggiunto
Ci sono cose più importanti della felicità". Con quest'incipìt Tarkovski, vuole forse indultarsi e dare un senso al fatto che in Italia lui stava male. "Chi l'ha detto che si viene al mondo per essere felici?" ammoniva il cardinale a uno smarrito Mastroianni. E in alcuni, minimi tratti, questo film ricorda ott'emmèzzo: le ambientazioni termali, le nebbie, il rumore argentino dell'acqua. Il protagonista è un poeta russo che vaga per la bassa Toscana, divorato da noia e flashbacks. Dovrebbe scrivere la biografia di un musicista russo, ma non ha stimoli, e nel suo girovagare fa amicizia con uno spostato di Bagno Vignoni, autoisolatosi, che vive in una casa fatiscente con un cane lupo. Di questa opera di Tarkovsky si vede tanto Tonino Guerra (con cui collaborò): a tratti è una qualità, a tratti un'aggravante. Ne esce un'Italia anni 80, senza bottiglie di plastica, coi telefoni grigi al bar e fuori i cartelli tondi gialli. Paesini umidi, intonaci marci, le foschìe, e la borraccina che cresce sulle tegole. Il maggiore effetto che sortì questo film fu il divieto di balneazione della piscina di Bagno Vignoni, invasa per anni da un'orda di pazzi che volevano emulare il protagonista nella scena della candela. È un film sull'apatia e l'isolamento. Curiosità: Portato a San Galgano per studiare la location, nel silenzio e l'aspettativa dei collaboratori, Tarkovski emise queste poche parole: "Sì, davvero bella....peccato manchi il tetto"
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