L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
recensione di Mori, M., L'Indice 1998, n.11
Questo volume arricchisce la crescente letteratura italiana di un significativo contributo interdisciplinare su un tema che, purtroppo, non è sufficientemente approfondito, ossia quello concernente la funzione del diritto in ambito bioetico. Sta diventando sempre più chiaro che nei prossimi anni il dibattito bioetico passerà dalla fase "culturale" a quella "istituzionale", e quindi i problemi giuridici diventeranno preminenti e non più rinviabili.
In Italia, quando si invocano nuove regole giuridiche per un qualche ambito della vita sociale, e in particolare per quello della biomedicina, il pensiero corre subito al diritto penale e a una serie di divieti. Insomma, si pensa che compito del diritto sia quello di proibire gran parte delle nuove tecniche comminando severe sanzioni. Di fatto, molti ritengono che il compito proprio della bioetica sia quello di individuare delle barriere etiche all'avanzamento tecnico-scientifico, visto come foriero di possibili disastri e nuove forme di oppressione dell'uomo sull'uomo. Quest'atteggiamento di diffidenza verso l'incedere della tecnica è presente in qualche saggio contenuto nel volume qui in esame ed è adombrato nella stessa introduzione di Mazzoni, dove forse il desiderio di interessare il lettore l'ha portato a riprendere alcune "leggende metropolitane" che sottolineano tali aspetti. Ma nel complesso il volume merita grande attenzione proprio perché si distingue dagli altri contributi per la spregiudicatezza degli interventi e l'apertura della prospettiva.
Senza nulla togliere all'importanza delle altre sezioni - in cui compaiono alcune delle più importanti firme della bioetica contemporanea e vengono trattati problemi di grande spessore come le questioni generali del biodiritto, la fecondazione assistita, l'informazione genetica e il diritto di morire - particolarmente importante è la parte sui problemi morali concernenti la donazione degli organi. Ricordo questo aspetto sia per la grande attualità pratica della questione, dal momento che in Italia sembra non si riescano a superare gli ostacoli che impediscono una nuova legislazione, sia perché nel volume sono presenti tre voci diverse, tra cui quella di Henry Hansmann che difende la liceità del mercato degli organi umani. La proposta è senza dubbio controversa, ma è un merito del volume di Mazzoni il fatto di farla conoscere: adesso c'è una chiara formulazione della tesi e si apre lo spazio per la discussione razionale su di essa. La bioetica, infatti, più che a stabilire aprioristiche barriere etiche all'avanzamento tecnico scientifico, è tesa a stimolare la libera discussione razionale sulle diverse proposte, nella convinzione che gli individui sappiano poi valutare quale sia la "migliore". Il volume di Mazzoni è utile perché offre stimoli in questo senso, rompendo quegli schemi invalsi, che, purtroppo, sembrano diffusi negli ambienti giuridici italiani e che rallentano il processo di adeguazione della normativa in questi settori.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore