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Recensioni Non ti ho mai promesso un giardino di rose

Recensioni: 4/5
«Non ti ho mai promesso un giardino di rose», ricorda la dottoressa Fried alla giovanissima paziente durante la psicoterapia. Attraverso Deborah Blau, ricoverata a 16 anni al Chestnut Lodge con diagnosi di schizofrenia, Joanne Greenberg racconta il dramma della malattia e l’incontro con la cura. Tormentata dalle voci e convinta di non appartenere alla Terra, luogo di eterna delusione, Deborah si rifugia nel mondo di Yr dove è regina e vittima. Si sente superiore agli esseri umani che disprezza per la falsità e per la capacità di far soffrire. La fredda superbia della malattia mentale verrà intaccata, nel percorso di psicoterapia, dall’umanità rimasta in lei. Un percorso duro e doloroso, segnato da ricadute, ma l’unico in grado di permettere a Deborah di acquisire lentamente la consapevolezza di sé e del reale. Uscito negli Stati Uniti nel 1964, tradotto in tredici lingue e venduto in più di 6 milioni di copie, il volume è ancora per lo più sconosciuto al pubblico italiano. Pubblicare oggi questo libro significa denunciare ancora una volta che la malattia mentale esiste e che, non essendo connaturata all’essere umano, va curata. )
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