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Marco usa tutta l'immaginazione che possiede per riscrivere alcuni dei fatti di cronaca più tristi del nostro paese. Lo fa per riscriverli sottoforma di racconti e dargli una luce diversa e straordinaria. È un libro sull'Italia, un modo per ridare luce a questi eventi e trasformare le vittime in eroi. Libro straordinario.
Visionario, forte, un libro importante per capire l'Italia, il mondo, la vita. Leggete questo libro. Vermicino e Verne, un accostamento così semplice eppure mi ha lasciato senza parole.
mah,che dire,mi aspettavo di piu:sarebbe stato meglio se avesse preso spunto dalle note storie vere per poi fare storie davvero inventate,invece così il lirismo si perde comunque,perchè buona parte delle vicende narrate sono gia conosciute al pubblico,e il rimaneggiamento non sempre riesce;poi in almeno un racconto cè la solita ossessione x il GF,ovvero grande fratello,che noia..
Recensioni
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Negli ultimi anni, non senza l’aiuto della crisi, il campo editoriale ha corretto un tiro che non era stato sempre razionalissimo: scoppiata la “bolla degli esordienti”, lo scouting è tornato a essere prerogativa delle “indie”; realizzato che lanciare i libri come fossero mucchi di dadi era sul lungo termine controproducente, è cominciato un percorso di decrescita del numero di uscite; l’ultimo processo virtuoso in atto, sebbene non riguardi ancora le major, è infine quello dei “recuperi” – o, alla francese, repêchage. Il sistema distributivo, che con tanta lestezza riempie gli scaffali di novità per svuotarli allo scaglione successivo, ha il vantaggio di fare da volano ai libri che vendono da subito, ma dall’altro lato macina innumerevoli testi senza dar loro il tempo di trovare i propri lettori. Ci si trova così nella situazione paradossale in cui molti libri, pur richiesti, risultano indisponibili.
Un recupero cruciale di questi giorni è Non saremo confusi per sempre, di Marco Mancassola, stavolta riproposto dalla Nave di Teseo, in cui si narrano cinque fatti della storia italiana recente – l’uccisione di Dirk Hamer da parte del principe Vittorio Emanuele; la morte in un pozzo di Alfredino Rampi; l’omicidio mafioso di Giuseppe di Matteo; l’eutanasia di Eluana Englaro; il pestaggio a morte di Federico Aldovrandi da parte di quattro poliziotti – trasfigurandoli in racconti dal sapore fiabesco, riattivando così quel coinvolgimento etico che la reiterazione della cronaca può a volte obnubilare.
Vanni Santoni
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