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Non regalatemi una banca salvo che... - Ernesto Preatoni - copertina
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Descrizione


Ha senso oggi, per un privato, investire in una banca italiana? Il settore - dopo anni di pulizia dei bilanci e ricapitalizzazioni mostruose - rappresenta ancora un'opportunità oppure è un rischio mal calcolato? La risposta di Ernesto Preatoni, imprenditore che ha dato il via a una carriera caratterizzata da una serie di geniali intuizioni proprio attraverso l'acquisizione e la successiva vendita di alcuni tra i più importanti istituti di credito italiani, è tranchant: le banche oggi non solo non rappresentano un affare, ma addirittura costituiscono, nella stragrande maggioranza dei casi, imprese rischiosissime quando non tecnicamente fallite. Aziende che un imprenditore coscienzioso non vorrebbe gestire neppure se gli venissero regalate. Aziende che possono essere salvate solo dallo Stato. Da qui il titolo di questo nuovo libro, in cui Preatoni racconta la ratio con la quale decise di puntare sul settore del credito negli anni '90, i successi raccolti attraverso le operazioni condotte, ma anche lo sconcerto provato, scoprendo fino a che punto si fossero deteriorati, nel giro di pochi anni, i bilanci delle banche italiane. Preatoni racconta i retroscena di un settore - quello bancario - che se l'uomo della strada ha sempre percepito come paludato e guidato da rigidi e illuminati tecnici in grisaglia, si rivela, sin dagli anni '80, nella realtà, come un insieme di imprese con a capo funzionari poco preparati, spesso guidati nelle proprie scelte dall'amicizia con questo o quel rappresentante di qualche centro di potere sul territorio. Imprese che sembrano aver fatto utili nonostante manager insipienti e attenti solo ad accrescere il proprio potere. Nel corso del libro l'autore ricostruisce la parabola discendente del settore, dando conto a tutti quei piccoli risparmiatori convinti, loro malgrado, a investire in azioni e obbligazioni di banche fallite, del perché il credito sia arrivato a un tale punto di deterioramento e del perché in molti, già parecchi anni fa, probabilmente conoscessero quanto avanzato fosse lo stato di crisi delle banche italiane. Insomma: il settore, così com'è, difficilmente potrà continuare a sostenere l'economia reale. Il mercato e la regolamentazione europea non lo permettono più. Gli istituti di credito non hanno perciò un futuro? Secondo l'autore potrebbero non averlo, a meno che chi li gestisce non adotti un nuovo modello di business per tornare a fare banca. Come? Attraverso un cambio, radicale, di paradigma, che adegui il settore ai nuovi scenari di mercato. Prefazione di Paolo Savona.
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Dettagli

2017
9 novembre 2017
101 p., Brossura
9788849851755

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Davide
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Analisi impietosamente fedele e veritiera, scevra da qualsiasi ipocrisia e/o edulcorazione (molto in linea, quindi, con il modo di essere e sentire dell'autore) della estrema pochezza e dell'infimo livello tanto tecnico, quanto soprattutto morale, di una dirigenza del sistema bancario italico a tutti i livelli, costituira e rappresentata negli ultimi 70 anni da personaggi per lo più incapaci, inetti, incompetenti oltre che - last but not least - moralmente abietti. Un castello destinato, molto presto, a crollare (anzi, sta già crollando: Cariferrara, Carichieti, Etruria, Banca Marche, Pop Vicenza, Veneto Banca, Carige....ovvero solo la punta dell'iceberg) con tutta la sua corte dei miracoli di presidenti, direttori generali, dirigenti e dirigentucoli (di banche, banchine e banchette tanto locali e regionali, quanto nazionali;). Una pletora di misereveli personaggi, tanto tecnicamente ignoranti, impreparati e penosi, quanto spocchiosi, boriosi, arroganti e tracotanti. Veri e proprî piccoli (e, sulla ribalta nazionale, anonimi) don rodrighi del credito locale, provinciale e regionale (ma anche nazionale), destinati, presto, a venire, impetuosamente, travolti e spazzati via dal vento della Storia. In other words, uno dei pochi aspetti veramente positivi ed auspicabili del grande collasso finanziario prossimo a venire in Italia. Dopodiché, nulla - a livello bancario - sarà più come prima. Finalmente.

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