L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Promo attive (0)
Indice
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non è la migliore biografia, ma se vi piace il fenomeno in copertina o anche l'arancia meccanica e comunque sei un appassionato di calcio, questo libro è veramente carino
A metà tra autobiografia e tecnica del calcio, un bel libro per gli appassionati di calcio e per chi, rossonero o no, ricorda ancora un grande giocatore olandese
Il libro è consigliabile a quanti ricordato con ammirazione o affetto Gullit, a chi vuole avere una panoramica più ampia sulla carriera di Gullit o a coloro che sono curiosi di capire quali sono le dinamiche che consento ad una squadra o ad un calciatore di essere più forte rispetto agli avversari. Lo sconsiglierei a coloro che non nutrono molta passione per il mondo del calcio in quanto potrebbero trovarlo noioso. Mi ha particolarmente colpito comprendere l’importanza che i calci piazzati e la gestione delle relazioni con i media possano avere per il successo di un club.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“Alla fin fine, nel calcio l’unica cosa che conta è vincere. E questo vuol dire come giochi, come ti alleni, come alleni una squadra, come guardi una partita. Ma non comincia così. Comincia dalla palla!”.
Alzi la mano chi, profano o esperto del gioco del calcio, non abbia mai seguito il movimento della palla durante la visione di una partita di pallone! Tutto parte, effettivamente, da qui: la palla che circola tra i piedi dei giocatori attrae l’attenzione della maggior parte delle persone e dei tifosi. Quest’ultimi, sono talmente coinvolti emotivamente o presi a seguire le gesta dei propri beniamini che rischiano di dimenticarsi la vera essenza del gioco del calcio: il gioco di squadra, i movimenti sincronizzati tra le varie linee, le strategie che ogni allenatore adotta per vincere il match, gli schemi di gioco in fase difensiva e in fase offensiva (…). A differenza della maggior parte delle persone, Ruud Gullit, noto ex fuoriclasse del Milan degli anni 80-90, ex-allenatore del Chelsea e attuale commentatore televisivo cerca di spiegarci la sua personale visione del calcio spostando l’attenzione da quell’oggetto che catalizza l’attenzione di tutti (la palla) a tutte quelle componenti che sono parte integrante del gioco del calcio. Nel suo libro dal titolo “Non guardare la palla (che cos’è davvero il calcio)” Ruud Gullit ci offre un’analisi molto dettagliata di come si dovrebbe guardare e vivere il calcio in campo, in panchina, allo stadio, in uno studio televisivo e a casa. Ogni particolare viene preso in considerazione: dalla concezione del mondo del calcio ai tempi in cui giocava a quello odierno, dai sistemi agli schemi di gioco maggiormente utilizzati, dalle diverse culture calcistiche europee a come interviene la psicologia sui risultati di una squadra e sul rendimento dei singoli, dai ruoli in campo a come si fa ad arrivare in cima al Gotha del calcio.
Un libro che si adatta soprattutto a coloro che hanno una minima cultura calcistica e che, ad esempio, comprendono il significato di una serie di numeri come 4-2-3-1 o 4-3-3. Non tragga in inganno il carattere giocoso e divertente di Ruud Gullit! In questo libro, infatti, non vengono riportati aneddoti divertenti come succede spesso nei libri di sportivi dal passato glorioso, bensì vengono date risposte a quesiti come “Perché con un attaccante solo si può fare una fase offensiva migliore rispetto all’uso di un tridente?” oppure “ Qual è il segreto che si cela dietro al Tiki-Taka?” o ancora “Perché il miglior difensore non ha bisogno di fare un tackle per bloccare un attaccante avversario?”.
“Il calcio è indubbiamente un gioco psicologico. Se puoi trarre un vantaggio su quel piano, non dovresti trascurarlo né come allenatore né come giocatore. […]. Come commentatore, cerco sempre di guardare degli indizi significativi come ad esempio dove si posiziona una punta rispetto alla porta avversaria, oppure valuto se i giocatori sono capaci di leggere una partita, o quando decidono che gli basta un pari, o quando avvertono che è ora di giocare per vincere. È così che io guardo il calcio.”
Recensione di Stefano Carboni
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore