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Sono stata fortunata a pensare a un prestito di biblioteca per questo romanzo.Distrutta da noia e malumore lo restituisco poco prima delle 100 pagine, traguardo massimo per la mia pazienza. Era il primo libro dell'Autrice che prendevo tra le mani,ma, a meno che qualche amica/o di fidato gusto letterario non mi convinca diversamente, sarà anche l'ultimo. Peccato aver perso tempo.
il libro inizia con una erezione spiata da una finestra aperta. di chi sarà? di chi non sara'? si chiede l'autrice a più riprese durante il libro. alla noia di questo quesito si aggiungono rapporti sessuali compulsivi ripetuti in fotocopia. l'amore presuppone un linguaggio ricco , vario, che viene dall'anima,qui sembra di assistere a un corso di ginnastica: UN DUE, UN DUE Pregio dell'autrice è di conoscere bene Roma o per lo meno certe zone dei dintorni di Via Nazionale che io , amando molto, ho avuto la sensazione di percorrere dalla mia poltrona. Alcuni spunti che potevano essere interessanti- la guerra- la povertà e il silenzio nella casa di Olga, che chiede quindi amore, la giovinezza della madre di Ettore, sono massacrati da uno stile povero. nota piacevole, la scrittrice preferisce Ettore a Ulisse, molte donne non amano Ulisse, il famoso mito di Ulisse. Mi dispiace anche lo sfoggio di cultura musicale, in realtà assai povera dell'autrice, mi è sembrato un voglio e non posso. I personaggi del Girasole , poi, tutti nevrotici, e privi di anima come certi personaggi contemporanei. Raffazzonato l'argomento dei senza documenti, buttato lì perché è giusto parlarne. Ogni tanto, sgomento, guardavo la foto dell'autrice- un foto triste, un viso segnato, stanco, stanco come questo libro, che andrebbe buttato giu' e ricostruito, e riscritto con attenzione e passione, tagliando sudori e misteriose erezioni. Mi dispiace, non è mai bello stroncare un libro.
libro serioso probabilmente ben costruito ma senza un minimo di slancio vitale non leggerò più Elisabetta Rasy
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